Mutek la guardava senza dire
niente. La sua Wonder Woman aveva lo sguardo triste.
“Mi dispiace tanto…”
“Non è colpa tua…”
“Beh… e di chi allora?”
“Di nessuno. Sei quello che sei e
non ci possiamo fare niente. E in fondo l’ho sempre saputo. Che eri diverso
dagli altri, che eri una bomba pronta a scoppiarmi tra le mani. Non me lo hai
mai nascosto…”
“Ma per me non cambia poi molto…
Anzi: non è cambiato niente, alla fine…”
“Lo so. Per certi versi è così
anche per me. Ti guardo e non vedo problemi. Poi, però, rimango sola e… penso.
Che è cambiato tutto, che ti capisco, ma non so se sono in grado di farlo fino
in fondo. Mi sento presa in giro, anche se so che non era tua intenzione. Come
se fosse stato tutto una menzogna. Almeno gli ultimi mesi…”
“Ma io non ti ho mai mentito… non
ho mai dubitato del nostro amore, dei nostri progetti, del nostro futuro…”
“Oh, ma ne dubito io, ora. Tu sei
speciale, sei fantastico, sei… forse troppo. Troppo per una persona
abitudinaria come me. Io amo la stabilità, le consuetudini…”
“Ma ne abbiamo passate tante
insieme!”
“Tantissime, ma ogni volta mi
aggrappavo al nostro rapporto. Adesso non so più a cosa aggrapparmi…”
“Io sono ancora qui… Puoi
aggrapparti a me. Lo so che ti senti defraudata di qualcosa, come se fossi una
risorsa da condividere. Ma io sono qui, per te, tutto intero e… se lo vorrai,
ci sarò sempre!”
“E che, non lo so? Tu non molli
mai. Ti ammiro tanto. Per la forza che hai avuto a rivoluzionare la tua vita, a
metterti in gioco, a rischiare tutto… solo per amore. Però allo stesso tempo
non so cosa fare, mi sento persa. Questo nuovo assetto mi spaventa…”
“Spaventa tanto anche me… è tutto
nuovo…”
“Già…”
“Però questa cosa non toglie
niente al tempo trascorso insieme. Vorrei che potessi viverla come un
arricchimento, non come una sorta di furto ai tuoi danni…”
“Lo vorrei anche io. Oppure
vorrei odiarti, urlarti contro, dirti di andartene per sempre dalla mia vita.
Ma non ci riesco, perché sei la cosa più bella che mi potesse capitare…”
“SIAMO la cosa più bella…”
“Siamo ancora, nonostante tutto?”
“Non eri fissata, a tuo modo, con
una certa “trinità”?”
“Il solito scemo che gioca sporco
e riesce a farmi ridere… Ti odio e ti amo. E non so se ce la faremo, stavolta…”
“Nemmeno io. Ho una paura enorme…
Ma non devo dirti io come si sconfigge la paura…”
“Insieme?”
“Sì, ma non solo… con la volontà…”
Lei sorrise tra le lacrime e lui,
osservando quei meravigliosi occhi azzurri, pensò agli ultimi giorni e alle emozioni che avevano provato e si disse che, in fondo, se il rosso era la Rabbia, il giallo la Paura, il Verde la volontà, il blu era il
colore della Speranza.
In sinestesia è il verde colore della speranza
RispondiEliminaQui c'è un chiaro riferimento ai colori delle Lanterne della DC Comics
Elimina