"La prima cosa necessaria per scrivere con efficacia è di non aver alcun riguardo per il lettore che non lo merita." Miguel de Unamuno
martedì 1 maggio 2012
...la mia notte bianca...
...questo post non ha come titolo la citazione di una canzone...nessuna canzone che conosco parla di quello che mi è successo...la notte scorsa è stata un'intera epiphany...anzi un climax di epiphanies...e anche l'ultimo mese e mezzo lo è stato...ma la consapevolezza che ho adesso è diversa...ho capito molte cose...ad esempio che le sensazioni spesso superano per efficacia la razionalità (almeno la mia che non segue un filo prettamente logico!!), che lasciarsi andare e fare pazzie è da me (al contrario di quello che credevo), che le paranoie rovinano sempre tutto (e questo si sapeva...), che il "Simposio" di Platone mi sarebbe servito da insegnamento (abbiamo copiato tutto dai greci c'è poco da fare!!!)...e adesso vedo tutto con occhi diversi...sono sempre strafelice, ma oltre a questo, ho scoperto che i problemi si possono affrontare con il supporto giusto...e che non si deve scappare...che si può crescere insieme e ripartire, rialzarsi ogni volta che si cade...che ogni persona "normale" è in fondo un eroe a suo modo, nei casini di tutti i giorni...che prima o poi si trova la formina giusta da mettere nella casina della Chicco...che la telepatia esiste, ma non come attività paranormale, quanto magari come un'affinità di quelle più improbabili a prima vista, ma forte come un uragano...che non è l'umore legato al meteo, quanto il meteo legato all'umore...che a Firenze passano un sacco di volanti della polizia e della municipale...e che l'espressione stupita del genio di Aladdin quando vede Jasmine fare la carina con Jafar, con la mascella praticamente a terra, esiste anche negli esseri umani!!! Buon 1 Maggio a tutti...il mio è cominciato bene!!!
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Alla sera
Forse perché della fatal quïete
tu sei l'imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge
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