"La prima cosa necessaria per scrivere con efficacia è di non aver alcun riguardo per il lettore che non lo merita." Miguel de Unamuno
sabato 11 febbraio 2012
...musica...
Guardavo l'intervista di Fabio Fazio a Caterina Caselli...parlavano di Bigazzi, autore e musicista scomparso di recente...scriveva musica leggera...quella musica che proprio per la sua orecchiabilità, le assonanze che crea anche se non sai le parole, la facilità con cui la ricordi ho sempre associato a quella non dico di serie B, ma poco ci manca...e invece la Caselli era proprio su queste caratteristiche che insisteva per spiegare quanto Bigazzi fosse un genio...e quindi mi son fermata a pensare...a quanto a volte certe cose le diamo x scontate, le consideriam banali...e poi invece c'è un lavoro dietro!!! e ho pensato che è tutto il pomeriggio che ascolto musica di tutti i generi a diritto senza fermarmi...che quella musica in un certo senso me la sento parte di un qualcosa...che mi piaccia di più o di meno...e poi stasera ancora canzoni: canzoni ingenue a sentirle così, canzoni della mia infanzia...canzoni che danno sicurezza e che ancora mi diverto a cantare a squarciagola...chi l'avrebbe mai detto che proprio da quelle canzoni mi dovessi aspettare un tiro "mancino"?? eh già...e invece son proprio quelle canzoni che stasera mi hanno messo tristezza e malinconia...anche se son canzoni di speranza...questo perché la musica, anche se non è scritta dal novello Morricone, anche se è "orecchiabile" e semplice, anche se ha un testo stupido o esageratamente sdolcinato...appunto la colleghi a certi momenti...e se quei momenti sono brutti, o (ancora peggio) se quei momenti sono stati belli, ma li hai persi per sempre fa male...tanto male...
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Alla sera
Forse perché della fatal quïete
tu sei l'imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge
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