"La prima cosa necessaria per scrivere con efficacia è di non aver alcun riguardo per il lettore che non lo merita." Miguel de Unamuno
martedì 10 dicembre 2013
Il mondo nuovo
Poi si candidò alle primarie per il sindaco e, lo ammetto, accanto a un Pistelli (verve zero), una Lastri (antipatia fatta persona) e un Cruccolini (onesto ma un po' retrò), lo votai... e Matteo vinse contro le aspettative di tutti... Ovviamente nel 2009 si votava una coalizione e prima di votare Spini (i socialisti non mi son mai piaciuti!), votai lui, che ancora vinse... Ne fui felice, lo ammetto, ancora una volta, perché pensai che a Firenze, per placare l'animo polemico dei fiorentini, servisse una persona di polso, un decisionista, soprattutto dopo la tristissima amministrazione Domenici. E non ho avuto torto: di cose buone ne ha fatte, dalla pedonalizzazione del centro, all'accordo con lo Stato per riutilizzare le ex caserme per farne abitazioni popolari, uffici ecc... Da qui inoltre era più facile controllarlo, non avrebbe potuto fare così tanti danni come da Palazzo Chigi per esempio... ma lui ci rassicurò tutti, dicendo che fare il sindaco di Firenze era il lavoro più bello del mondo e che Roma non gli interessava...detto fatto: candidato premier del centrosinistra contro Bersani e Vendola... Nel frattempo è sempre stato coerente con se stesso nell'esprimere le sue idee, nemmeno da democristiano, ma da uomo della nuova destra liberale: il 1 maggio è superato, i sindacati sono solo vecchi apparati muffiti da svecchiare (e da stravolgere quindi), "con Marchionne senza se e senza ma", diritti civili per le coppie di fatto, voto agli immigrati regolari, le aziende pubbliche che non funzionano si vendono ai privati, son cattolico ma il vescovo non mi deve rompere le scatole e via discorrendo...insomma, non tanto diverso da quello che diceva Gianfranco Fini prima di sparire dalla scena politica...
Ma ritorniamo alle primarie dell'anno scorso... lui si candida autosmentendosi alla Berlusconi e io non lo voto, ben consapevole che la sua idea può andar bene per Firenze, ma non per l'Italia: vince per fortuna Bersani, un uomo con non troppo carisma, ma onesto e competente... Vinciamo le elezioni, ma questa legge elettorale non ci permette di governare... da lì tutto, comprese le mie speranze, va a rotoli nel giro di pochi mesi: viene rieletto Napolitano, Bersani viene silurato e si dimette, governo Letta di grandi intese, Grillo continua a sbraitare... In tutto questo il nostro Matteo riparte e si candida, accanto al quasi incorporeo Cuperlo e all'ex amico di rottamazione Civati... il risultato è scontato, soprattutto con il non-democratico voto aperto ai "simpatizzanti" (se della sx o solo del singolo candidato non si sa)... E così ci troviamo Renzi, un liberale, al comando del partito di rappresentazione della sinistra italiana più importante... E no, non posso accettarlo, ma non perché è lui... ma perché chi l'ha votato l'ha fatto principalmente per 3 motivi:
1) interesse personale (si sa questi esistono sempre);
2) perché lui piace, "buca lo schermo", perché così finalmente la sinistra vince, ché non si vince dall'1...
3) è giovane, è figo, altri che questi vecchi babbioni che ci hanno rotto veramente le palle e devono andare a casa, loro, i sindacalisti, D'Alema e compagnia cantando, che non c'hanno dato il lavoro che noi si voleva, uffa uffa...
Il primo punto nemmeno lo commento, è una cosa che esiste e basta...per quanto riguarda il secondo: beh anche Berlusconi e Grillo piacciono e bucano lo schermo, vogliamo altri 20 anni uguali? devo credere che la gente ha scelto bene solo perché uno gli piace? Scusate se non mi fido, ma dato che il berlusconismo ha totalizzato la maggior parte della mia esistenza, no non me la sento di fidarmi di ciò che piace al popolo italiano... Sono convinta che con Renzi il PD possa sinceramente vincere le elezioni, ma a che prezzo? che vittoria è con un liberale? Potevo votare Fini a 'sto punto...
Per il terzo punto: la giovane età non è una sicurezza, basta guardare il Trota per rendersene conto... inoltre i Sindacati hanno mille difetti, è vero, sono la prima a criticarli, ma sono l'unica forma di tutela per i lavoratori oggi nell'era di Marchionne...li possiamo migliorare, ma non eliminare... per quanto riguarda D'Alema: cari ragazzi di quello (putroppo) non ve ne libererete mai...se è sopravvissuto Ochetto, perché lui, che è più intelligente dovrebbe sparire?
No, non voterò il PD alle prossime elezioni, mi dispiace per quelli in buona fede, ma non posso andare contro i miei principi...noi non siamo americani o inglesi, che considerano Obama o Blair di sinistra, qui siamo in Italia, il paese che ha inventato lo Statuto del Lavoratori, grazie ai sindacati (che non causano la disoccupazione, Matteo, quella è colpa degli imprenditori!)... il paese occidentale con il Partito Comunista più importante, il paese di Turati, di Gramsci e di Berlinguer, persone a cui Matteo, con tutto il rispetto, non lega nemmeno le scarpe...
Ma ieri, mentre discutevo su Renzi e il futuro della sinistra italiana, ho trovato il blocco dei viali per la protesta dei Forconi... un manipolo di disgraziati, abbindolati da 4 violenti fascisti... e allora ho pensato che ha ragione il mio Cavaliere Oscuro; Renzi è solo l'ultimo dei nostri problemi!
venerdì 15 novembre 2013
Spara, spara spara, amore!
martedì 12 novembre 2013
Racconto - Capitolo 1
venerdì 8 novembre 2013
L'invincibile armata...
Ma fu proprio al culmine della sua felicità, che i nemici la attaccarono alle spalle: l'insicurezza, i rapporti lacerati, le controversie familiari, i fallimenti negli studi e il peggiore di tutti, la PAURA. Essa si insinuò nelle parti del corpo lasciate libere dall'armatura e cominciò a scardinarla, pezzo dopo pezzo: ogni giorno sembrava più ammaccata, più arrugginita, più fragile. All'inizio lei non ci fece più di tanto caso: aveva affrontato mille battaglie e ne era sempre uscita, perché preoccuparsi? Ma la sfida col signore della paura, non si giocava a carte scoperte: Parallax (così qualcuno lo chiamava), o Gmork (per altri), era un avversario subdolo, che giocava sporco e riusciva a ingannarti, facendoti credere cose inesistenti. La ragazza cadde nella trappola cominciando a credere realtà le pallide ombre che l'infido essere le proiettava davanti e il dubbio le se insinuò nella mente. Cominciò a perdere fiducia negli altri e in se stessa e a desiderare uno scontro finale, dove avrebbe potuto trovare il riposante "nulla eterno". Il vaso di Pandora della sua anima era stato aperto e nel caos non sempre riusciva ad aggrapparsi alla speranza.
Per questo si era ritrovata su quella strada, ormai allo stremo, incapace di reagire... E il cavaliere, direte voi, che fine aveva fatto? Ah lui c'era. SEMPRE: fin dai primi istanti l'aveva aiutata a combattere contro Parallax, ma non era facile. Tutte le volte che lei cadeva, andava a recuperarla, ma ad ogni scontro era sempre più debole e lui faceva più fatica a trarla in salvo. Anche quella volta arrivò: "Amore mio che ci fai qui tutta sola? E' tutto il giorno che ti cerco... Dai vieni ti porto a casa, prendiamo un tè,creiamo nuovi mondi. Che fai lì per terra? Hai bisogno di un bagno caldo, avanti.."
sabato 19 ottobre 2013
Riscoprendo Propp...
mercoledì 9 ottobre 2013
Il demone 2
"E allora perché non capitomboli del tutto, ragazzina? Perché non prendi quella finestra e ti lasci andare, per sempre? Cosa ormai ti trattiene più in questo mondo dove non sei che un rifiuto?"
La ragazza considerò l'idea del volo... Si avvicinò alla finestra e guardò giù: un cortile vuoto...
"Sarebbe facile...e sarebbe bellissimo: niente più dolore..."
"E allora, dai, prendi quella sedia e sali...una spinta posso sempre dartela io se sul più bello ti mancasse il coraggio...non c'è più nulla per te qui...solo sofferenza..."
"Solo sofferenza...E' vero: sto così male...la mia vita non vale niente...ho perso tutto...sono un disastro..." .
Grosse lacrime le scendevano lungo le guance andando a bagnare il davanzale sotto di lei.
"Forza, sono stanco di aspettare qui...non c'è più niente di interessante da divorare in te..il mio lavoro è finito...Avanti...Falla finita!" le sussurrava il demone spazientito...
"Cosa penserebbe la mamma?- TUMTUM - E il babbo? E mia sorella? Che sorpresa sarebbe per loro trovarmi qui, distesa e... morta?"
"A loro non importa di te..."
"Non è vero!"
TUMTUM
"Non illuderti...a nessuno importa di te..."
"E i miei amici?"
"Quali amici?"
"E lui? No, lui mi ama...io lo so che mi ama..."
TUMTUMTUMTUMTUM Il suo cuore riprese a battere, veloce come Flash...
"Che è 'sto casino? Vorresti dire che ancora ti batte il cuore per qualcuno? Che ancora speri che valga la pena vivere per non deludere qualcuno?"
"Sì..." sorrise "tu hai bisogno di me per vivere, non io...hai dimorato dentro di me per troppo tempo...ora basta! - TUMTUMTUM - Basta schifosa bestiaccia! Io sono intelligente, capace...ho una vita davanti...e persone che mi stimano e mi vogliono bene..."
"Illusa...evidentemente ho ancora da lavorare con te... E gli amici che hai perso? Non ci pensi? E i casini che hai combinato? Le persone che fai soffrire? Faresti loro un favore se sparissi di circolazione, non credi?"
"Non è vero...loro mi amano, anche se sbaglio e se li faccio soffrire alle volte...sai cos'è l'amore?No, non puoi saperlo, perché tu sei la negazione stessa dell'amore... tu rubi i "per sempre" e li sostituisci coi "forse", elimini gli abbracci, per inserire schiene che se ne vanno... privi le persone della loro dignità, cibandoti di addii e sputando gli arrivederci... Ma no, ancora non hai vinto con me...non oggi...perché puoi portarmi via tutto ma finché proverò amore, tu non avrai vita facile...I sogni che hai distrutto, rinasceranno più forti e decisi di prima..." scese dalla sedia e chiuse i vetri.
"Sei un osso duro lo ammetto, ma non puoi vincere... Ho pieno potere su di te...Ti sto distruggendo, non lo vedi? Piangi per ogni minima stronzata...Tremi come una foglia, terrorizzata, davanti all'idea di perdere le persone che ami...Anche lui ti lascerà, si stuferà, ti abbandonerà in un angolo, una volta raggiunti i suoi obiettivi...e sarà allora che ti darò il colpo di grazia..."
"Oh no ti sbagli: tu non lo conosci...lui è forte, intelligente, bellissimo... lui è speciale...lui mi ha aiutato a sconfiggerti una volta e lo farà ancora...e, insieme, ti ricacceremo nel putridume da cui provieni. lurido essere insignificante..."
"E' impossibile e lo sai anche tu..."
"Scommettiamo?"
domenica 22 settembre 2013
Serenata...
No: non era Raoul Bova, non era alto, non aveva un fisico scolpito... ma era stupendo... I capelli indomabili, dritti come i cipressi di Castagneto, la posizione rannicchiata da bambino, il respiro lento, ormai sincronizzato con il suo...
Sembrava calmo, adesso nel sonno, finalmente... Ma chissà che lavoro di fino facevano i suoi neuroni in quella testa! Un contenitore non poi grande, per un universo così spropositato... era come il TARDIS: piccolo fuori, più grande all'interno...
Nonostante fosse lì con lui in un certo senso gli mancava... e allora gli dette un bacio leggero sulla tempia...lui, senza svegliarsi la abbracciò e si strinse a lei... Era premuroso, anche mentre dormiva...
Era intelligente come Batman, quando escogitava un piano per farla ridere anche mentre piangeva.
Era veloce come Flash, quando gli chiedeva di aiutarla e lui si precipitava in suo soccorso.
Era giusto ed eroico come Superman, quando il mondo sembrava crollato addosso alle loro vite e lui le sussurrava "Supereremo anche questa...andrà tutto bene...".
Era un eroe racchiuso in un ragazzo all'apparenza normale.
Era un artista.
Era un genio.
Era un rapper.
Era uno scrittore.
Era un fumettista.
Era un formichiere.
Era un gibbone.
Era silenzioso.
Era logorroico.
Era inquieto.
Era fonte di paura.
Era fonte di felicità.
Era sorridente.
Era il suo insegnante.
Era il suo allievo.
Era la spalla su cui si trovava nel bene, o nel male a piangere.
Era la persona che più la faceva ridere.
Era il suo migliore amico.
Era il suo consigliere nelle decisioni.
Era il pezzo mancante del suo puzzle.
Era la formina giusta.
Era la colla per ricomporla quand'era a pezzi.
Era la sua guida, la sua bussola, il suo timone e la sua nave.
Era l'uomo dagli occhi blu che aveva scelto per accompagnarla nel suo cammino.
Era tutto ciò di cui aveva bisogno per crescere, per diventare una donna migliore, per essere felice.
E mentre pensava a cos'era il ragazzo bellissimo che dormiva accanto a lei, si rese conto che con quei presupposti non solo ERA fantastico, ma chissà come SAREBBE DIVENTATO...
venerdì 20 settembre 2013
…Sempre acquistando dal lato mancino, ovvero tra Cristo e Sartre…
giovedì 29 agosto 2013
Oggi è un dono: per questo si chiama presente
Negli ultimi tempi mi sono trovata spesso a ragionare sul futuro...del resto tutti ne parlano: giornali, televisioni, film...a noi giovani ci dicono che siamo il futuro, molti di noi sostengono che la politica e la società distorta ce l'abbiano rubato...
Fino a un anno e mezzo fa sognavo un futuro di successo: volevo essere una donna in carriera. Mi immaginavo dopo un paio di lauree e un po' di gavetta a fondare una cooperativa di diagnostica in beni culturali con i migliori elementi del mio corso di laurea, collaborando con esperti di tutti i campi della scienza per fornire un ottimo servizio allo Stato. Avrei comprato un appartamentino tipico di una single, con un'unica camera ed un letto a una piazza e mezzo, per invitare qualunque ospite a restare il meno possibile. L'avrei arredato con bellissime librerie, mai grandi a sufficienza per l'enorme mole di libri che ho, e avrei riempito la vetrina di tazze e tazzine. Poi un giorno, verso i 28 anni, avrei conosciuto un uomo bellissimo di nome Hermes, più grande di me di 8 anni, che si occupa, guarda caso, di beni culturali fornendo in primis denaro, in secundis apparecchiature specializzate, impalcature e tutto ciò che serve in un cantiere di restauro e in un laboratorio scientifico che si rispettino. Il progettista delle apparecchiature sarebbe stato proprio Hermes in quanto ingegnere elettronico (che per un caso fortuito non sarebbe diventato calvo) con una seconda laurea in chimica. Tale tizio avrebbe parlato fluentemente inglese (studiato per frequentare un dottorato negli USA), francese e tedesco, essendo figlio di madre svizzera, sposata con un ex immigrato italiano comunista, che col duro lavoro era passato da fare il manovale ad avere una grande ditta di costruzioni che gli aveva dato l'agiatezza economica e la possibilità di far studiare i figli. Già, perché il caro Hermes, oltre che bello e colto, sarebbe stato anche ricco, ma non uno schifoso capitalista. Avrebbe gestito la sua attività dal mega ufficio della sua villa sulle colline di Arcetri, insieme al fratello Eros, un bellissimo piacione laureato in marketing, con cui avrei avuto un breve, ma intenso flirt e alla sorella Afrodite, un'avvocatessa lesbica dai modi bruschi ma simpaticissima. Ovviamente Hermes, che all'inizio mi sarebbe stato antipatico, mi avrebbe aiutato nel mio lavoro, e da cosa sarebbe nata cosa fino ai fiori d'arancio. Solo molto più tardi, avremo avuto due figli, Febo ed Artemide, e saremo stati felici per sempre, ma io avrei mantenuto la mia indipendenza, viaggiando per il mondo grazie alle mie nuove scoperte sulla pulitura usando molecole biologiche.
Bene...terminata la fase REM, torniamo a me, oggi, e a quello che mi aspetto dal futuro. Che dire? Tutto è cambiato, per vari motivi...
Perché mi sono resa conto che una casa da single non farebbe per me: l'indipendenza è tanto bella e finché hai qualcosa da fare va tutto bene, ma quando torni la sera e ti chiudi alle spalle quella porta e sai che nessuno è lì ad aspettarti tutto si fa più triste; in solitudine anche un monolocale sembrerebbe un enorme maniero infestato dai fantasmi e tu ti sentiresti piccola, piccola, come uno scarafaggio che sgambetta nell'umido.
Perché nessuna sfolgorante carriera è veramente soddisfacente se non condividi quello che fai con la persona che ami, in quanto sei troppo occupata a bearti delle tue stesse parole in una conferenza internazionale.
Perché ho capito che non tradirei mai la persona con cui sto, neanche per un "dio dell'amore" in persona.
Perché preferire carriera e successo alle persone e alla mia felicità, sarebbe controproducente soprattutto per me stessa.
Per questo e per altri motivi ho smesso di sognare questa vita "perfetta". Forse fondamentalmente perché ne ho trovata una migliore, anche se sembra impossibile. Non sto con Hermes, nemmeno con un ingegnere, né con un uomo ricco e col fisico da modello. Però alla cultura, quella no, non ho rinunciato: il ragazzo che ho la fortuna di aver incontrato è intelligentissimo, sa disegnare e non smette mai di insegnarmi qualcosa, sia dal punto di vista delle conoscenze in sé, che dal punto di vista umano. Per quel che mi riguarda è un genio e il suo cuore, il suo cervello e tutto quello che mi dà valgono mille mila volte di più di qualsiasi laurea, conto in banca, azienda che si possa volere. Mi ha dato quello che né la carriera, né i soldi, né l'indipendenza potrebbero darmi da sole: la felicità. Perché se sei ricca, famosa, indipendente ma non hai nessuno con cui la sera a letto puoi parlare, creare nuovi mondi, fantasticare di cambiare la società e provare davvero a cambiarla, allora, almeno secondo il mio parere, sei infinitamente povera.
So che molte persone criticherebbero questa scelta, mi direbbero che rinunciare ai sogni per una singola persona che domani potrebbe non essere più accanto a noi, è stupido, è sprecare la propria giovinezza. Bene, io ribatterei che a quei sogni non ho rinunciato, li ho solo in parte ridimensionati e in parte sostituiti con altri, più belli, più concreti....sogni a due, che mi danno l'idea di poter essere maggiormente realizzabili, proprio perché non sono più da sola contro il mondo.
Non so cosa sarà del mio futuro, nessuno lo sa, per ora mi limito a sperare che sia come il mio presente: accanto alla persona giusta per realizzare i miei sogni.
PS: l'unica cosa che mi preoccupa sarà avere una casa abbastanza grande per poter contenere tutti i nostri libri e fumetti! XD
lunedì 26 agosto 2013
...un letto troppo largo...
domenica 23 giugno 2013
Scuola rap
A sedici anni durante una vacanza studio conobbi un ragazzo che faceva "freestyle"... "Che roba sarà mai?" mi chiesi...si esibì in una semplice dimostrazione con un altro tizio e mi venne in mente "Ma questa è una tenzone alla Dante! O anche un più moderno stornello!"... certo associare Dante ai 50 cent o a Eminem mi sembrava un'eresia, ma questo ragazzo era simpatico e mi fece ascoltare un po' di musica hip hop di cui riuscii ad apprezzare per lo meno qualche testo, sempre però togliendomi le cuffie con un gran mal di testa...
Negli anni successivi i miei contatti con questo genere rimasero decisamente limitati...mi limitavo a qualche testo degli Articolo che ritenevo intelligente o un po' ribelle, a Frankie HI NRG ("Quelli che benpensano" era magistrale!!!) e a Capa con le sue performance anche al concerto del Primo Maggio...
Nel febbraio scorso ho conosciuto una persona speciale, con cui ho scelto di condividere la mia strada, che, per l'appunto, adora l'hip hop e scrive pezzi rap...e allora la curiosità su questo mondo nuovo ha preso il sopravvento sullo scoglio del rifiuto a priori... e così ho scoperto che l'hip hop era un movimento, uno stile di vita, una filosofia; che si articola in varie forme d'arte ecc... e ho imparato anche a riconoscere un pezzo di valore da uno più mainstream o semplicino... in effetti basta guardar le rime: cuore-amore riesce a tutti, per intendersi, ma esistono termini più complicati che a volte è difficile mettere insieme, magari facendoci un bel gioco di parole! Con questo non voglio dire che il rap sia diventato il genere che ascolto di più...continuo a preferire altro, ma per lo meno ho una visione delle cose un po' più aperta e meno parziale...
Tutto questo discorso è per dire che la mia "Scuola RAP" (canzone dello Zecchino d'Oro che adoravo!!) mi ha fatto scoprire anche che in fondo qualche testicciolo in rima ogni tanto mi viene fuori anche a me...soprattutto quando sono soprappensiero e ho l'ispirazione giusta... Qui di seguito ne propongo uno, nato ieri nel viaggio in bus dal centro verso casa... Non è niente di eccezionale e non lo musicherò, né lo canterò mai (ci mancherebbe altro!), però c'è chi pensa che valga la pena di leggerlo...per cui...
"In questa sconfitta dell'essere rispetto all'apparire
un tipo come me ha scelto di soffrire:
non posso recitare del tutto intrappolata
in questa sceneggiatura preconfezionata.
Mi sento soffocare
ormai mi manca l'aria
non posso più accettare
una condizione precaria.
Tra Lacoste e Brandy io scelgo il mercatino
non voglio fare finta, non sono un burattino
di un triste spettacolo
di qualità scadente
posso fare il miracolo
solo usando la mia mente.
Lei è libera, potente
sa come creare
del tutto indipendente
da chi la vuol plasmare.
Profeti, populisti a me non mi prendete
con un po' di senso critico non cado nella rete.
Voi che giurate di essere migliori
i gioielli che vendete sono effimeri bagliori
Io ho una sola Bibbia, è la Costituzione:
i suoi principi mi suonano in testa come una canzone.
Non è un ordigno
che mi serve, basta la mia indignazione,
per combattervi mi ingegno
fino alla dimostrazione
che voi non siete altro che vuoti contenitori
per le idee già scritte da abili signori.
Fino in fondo io mi batto
non mi arrendo, stai sicuro
finché non vedrò disfatto
il tuo viscido mondo oscuro.
Niente armi mio grillino, solo arte e informazione
non mi ascolti? Lo ripeto: seguo la Costituzione!
Con un libro in una mano e nell'altra un Caravaggio
non mi fermo a guardare e completo il mio viaggio.
Sono fiumi di parole, fumetti e tanta scienza
i cannoni contro te sprovvisto di coscienza.
Solo offese sai ripetere
come un mantra senza senso
con me non puoi competere
perché io invece penso!
Di diritti e di doveri
argomento il mio pensiero
perché oggi come ieri
la mia mente è un veliero
che naviga tra le pagine di un a me caro statuto
dove ogni lavoratore non può dirsi mai più muto.
Davanti all'ignoranza non posso stare zitta
l'ingiustizia non mi piace e anche se verrò sconfitta
dalla mia avrò sempre la mia determinazione
a far applicare finalmente la mia Costituzione!"
...per questo testo ringrazio la scuola italiana, soprattutto quella elementare che mi ha insegnato a scrivere testi in rima per gli spettacoli di teatro! e ringrazio Enrico, la mia fonte d'ispirazione costante e il mio appoggio in ogni momento...
mercoledì 5 giugno 2013
...(in)cultura medica...
Senza arrivare ai deliri di un tizio, vicino al M5S, che dice che i vaccini fanno diventare omosessuali (malattia gravissima 🙄) e che cura la moglie malata di tumore facendole bere la sua pipì, ormai si sta diffondendo la voce che i vaccini siano dannosi.
Fino alla fine degli anni '70 in Italia era obbligatorio il vaccino per il vaiolo: adesso questa malattia che faceva milioni di morti è debellata e esiste solo in forma sintetica in qualche laboratorio. Di vaiolo si moriva facilmente, perché era trasmissibile per via aerea come il raffreddore (tanto che venne usata come arma batteriologia dai coloni americani contro i nativi) e chi sopravviveva rimaneva sfregiato a vita.
Altro caso la poliomielite: malattia terribile, che attacca il sistema nervoso spinale e causa morte, o paralisi di uno o entrambi gli arti inferiori. Colpiva soprattutto i bambini, finché non venne inventato il vaccino, o meglio i vaccini, che salvarono la vita a milioni di bambini. Almeno fino agli anni '90 si usava il Sabin (gratuito, perché l'inventore lo donò senza brevetto all'OMS), pochissimo invasivo, perché sottoforma di gocce da mettere sotto la lingua. È quello che è stato somministrato anche a me... In effetti sono bisessuale, sarà per quello? 😅
Spero che nessuno di voi che state leggendo abbia mai visto un malato di tetano... beh io l'ho visto solo nei film e mi è stato raccontato da mio padre come funziona. Il Clostridium tetani è un batterio anaerobio (in presenza di ossigeno muore) che rilascia una tossina che colpisce il sistema nervoso: ogni singolo muscolo si contrae senza controllo dal parte del malato, con dolori fortissimi e insopportabili. La morte sopraggiunge per arresto cardiaco e/o asfissia, dopo sofferenze atroci. Se non si muore, il cervello, incapace di sopportare tutto quel dolore fisico, rimane fortemente danneggiato. Come si prende il tetano? Basta fare giardinaggio e pungersi con una spina: il batterio vive a livello del terreno ed è resistentissimo a luce e calore. Se la ferita è superficiale può bastare un po' d'acqua ossigenata, ma se è profonda il batterio si incapsula finché non trova le condizioni favorevoli per agire. Ad oggi il tetano si cura, con antibiotici o con forti calmanti (barbiturici), ma perché rischiare tali sofferenze quando esiste il vaccino?
La maggior parte di noi ha avuto da bambino le cosiddette malattie infettive come varicella, orecchioni, rosolia, morbillo... altri no, altri, come me, sono vaccinati per la maggior parte di esse. In effetti prendere queste malattie da bambini spesso non è un problema (tranne che per il morbillo, che causa anche cecità) ma prenderle da adulti può comportare seri problemi. Per questo se i bambini sono vaccinati o se lo sono gli adulti, si possono evitare complicazioni gravi.
Prendere la varicella da piccoli è fastidioso: prurito, bolle, febbre... ma se un bambino con la varicella sta vicino ai genitori che non l'hanno presa o non sono vaccinati i danni possono essere incalcolabili.
Per una donna incinta il rischio è causare al feto ritardo mentale, cecità, disfunzionamento degli organi, malformazioni degli arti. Per un uomo adulto il rischio è l'encefalite o la sterilità. Non solo, quando la persona ha contratto la varicella in passato e dopo dieci anni non è stata vaccinata, dato che il virus rimane latente nell'organismo, con un calo del sistema immunitario, si può scatenare il cosiddetto "Fuoco di Sant'Antonio", una condizione di dolore diffuso in tutto il corpo, a lungo decorso e difficile da curare se non nei sintomi.
Col vaccino il problema si risolve del 99%.
Grazie ai vaccini le possibilità di stare male per malattie di semplice trasmissione diminuisce molto.
sabato 18 maggio 2013
...maschi contro femmine...
Noi donne siamo maschiliste quando non insegniamo ai figli maschi a rifarsi il letto o a fare una lavatrice, perché diamo per scontato che finché stanno in casa ci pensiamo noi e in futuro ci penseranno le loro mogli;
siamo maschiliste quando decidiamo di smettere di lavorare quando restiamo incinte;
siamo maschiliste quando accettiamo lavori dove appariamo nude o mezze nude e ammiccanti per pubblicizzare automobili;
siamo maschiliste quando veniamo stuprate e non denunciamo perché in fondo, in fondo pensiamo che sia colpa nostra, perché indossavamo una minigonna;
siamo maschiliste quando prendiamo le botte da mariti e fidanzati e al pronto soccorso dichiariamo "Sono caduta per le scale...";
siamo maschiliste quando assumiamo ruoli di potere o comando e ci comportiamo in maniera crudele o acida nei confronti dei sottoposti, per dimostrare che siamo forti e autoritarie come uomini;
siamo maschiliste quando non ci vestiamo per piacere a noi stesse, ma per piacere agli uomini;
siamo maschiliste quando non ci sentiamo adeguate in un rapporto sessuale, solo perché i nostri uomini non sanno farci sentire a nostro agio;
siamo maschiliste quando definiamo "troia" una ragazza con una certa libertà sessuale e, invece di sostenerci fra noi, tendiamo a farci trascinare dall'invidia e dalla cattiveria;
siamo maschiliste quando, per fare un complimento a una di noi che ha successo, diciamo "E' una donna con le palle!";
siamo maschiliste quando regaliamo alle nostre figlie solo Barbie, finte cucine e finti ferri da stiro;
siamo maschiliste quando permettiamo ai nostri padri di venderci per una notte ad Arcore, solo per "guadagnare" 5000 euro;
siamo maschiliste quando aspettiamo che sia il ragazzo che ci piace a fare il primo passo, perché è lui che "deve fare l'uomo";
siamo maschiliste quando accettiamo che i nostri politici parlino "del problema della situazione femminile": siamo persone, non un problema!
siamo maschiliste quando pensiamo che possiamo essere realizzate solo se stiamo insieme a un uomo;
siamo maschiliste quando siamo contente di avere un fidanzato particolarmente galante, che ci tratta come bambole di porcellana, incapaci di cavarsela da sole, e non come persone con una dignità...
Già, perché il problema vero del maschilismo nella nostra società, non è l'atteggiamento prevaricatorio degli uomini nei confronti delle donne, ma il fatto che queste ultime finiscono per smettere di vivere come esseri umani indipendenti e a sé stanti, ma piuttosto come "oggetti carini" a disposizione degli uomini...
Con questo non voglio dire che dobbiamo tornare in piazza a bruciare reggiseni, né che dobbiamo schierarci contro l'altra metà del cielo, anzi... Ho sempre adorato gli uomini, perché mi affascinano la loro psicologia e la loro fragilità... Anche loro, infatti, sono vittime del loro e nostro maschilismo: non possono permettersi di piangere, di essere sensibili o di perdere il controllo, che vengono tacciati come omosessuali dai loro "colleghi"...La verità è che sono insicuri quanto e più di noi: cresciuti da madri iperprotettive che non gli permettono neanche di imparare a cuocersi un uovo fritto, crescono da handicappati, completamente dipendenti dalle donne per poter sopravvivere...non so se questo paradosso sia per un certo senso di rivalsa da parte nostra, o se sia solo la normale conseguenza delle aberrazioni della nostra società...
Vorrei tanto che già dalle scuole dell'infanzia i giochi non fossero differenti per maschi e femmine: macchinine e bambole mescolate nello stesso cestone e ogni bambino e bambina sceglie quello che gli piace di più...
Niente grembiulini rosa o celesti, o calcio per i maschi e danza per le femmine... Il mondo è pieno di opportunità, perché negarne la metà ai nostri figli? Credo che dovremmo vivere le nostre affinità e differenze senza tensioni, senza paure e sempre con rispetto reciproco... vorrei un mondo dove un uomo che piange non sia visto come uno smidollato e una donna indipendente non sia considerata una poco di buono; vorrei delle donne che si piacciono prima per se stesse e poi per gli uomini e uomini che non abbiano paura di avere un datore di lavoro donna, perché non crea disfunzione erettile...Penso che vivere più serenamente la nostra diversità, farebbe diminuire anche l'omofobia, soprattutto quella maschile...
Smettiamo, quindi, di dividere il mondo in maschi, femmine, etero, gay...siamo persone... meriti e colpe non sono attribuibili alla nostra genetica, al nostro genere o ai nostri gusti sessuali, ma alle nostre azioni...
lunedì 29 aprile 2013
Il demone
"Non combattere...." sibilò la creatura....
"Sì che combatto...ti conosco sai? So come funzioni...ti nutri di paure, di insicurezze, di frustrazioni e di...rabbia! Maledetta me...che idiota! Che cavolo faccio adesso? Mmmmm...le persone....giusto, le persone...gli affetti lo indeboliscono, come tutte le cose belle..."
"E' inutile, ragazzina...non saranno i baci del tuo ragazzo a sconfiggermi, lo sai...sai che ti posso far sembrare l'amore una tortura, i baci un amaro veleno, le carezze un guanto di carta vetrata..."
"Non puoi...questo amore è troppo forte...io sono più forte..."
"Vedremo....intanto sono qui...e sono in vantaggio: ne ho di vettovaglie...vedo che in questo periodo siamo stati insicuri...ma bene...brava bambina!"
"Uffa, ha ragione...lui ha materiale da vendere per sfamarsi e ridurmi, lentamente, il cervello in poltiglia nerastra...l'amore, l'amicizia, i valori, gli ideali sono cose che non gli piacciono...ma non basta...solo io posso sconfiggerlo...le persone possono aiutarti nelle difficoltà, ma solo tu, autonomamente, grazie alla forza di volontà. le puoi superare...solo io posso scacciare quest'intruso dal mio cervello...devo fare uno sforzo enorme: riflettere e analizzare quello che mi affligge....comprenderne il motivo e, se possibile, eliminarlo...altrimenti, devo solo crescere, accettare i miei limiti, ma anche sapere valorizzare i miei pregi...lo devo fare per me e per gli altri...sarà un duro lavoro....ma schifosa bestiaccia, non mi avrai mai! Combatterò fino alla fine...e allora, avanti: mettiamoci all'opera!"
sabato 20 aprile 2013
...in alto mare...
A vedere questa situazione il primo pensiero è quello di andarsene, fuggire...qualsiasi posto è meglio di questo...ma no...un senso del dovere che non so ancora come possa esistere mi dice che non posso lasciare la mia Italia in mano a questa gente... non posso farlo...questo è il paese di Dante Alighieri, Michelangelo, Caravaggio, Lorenzo de' Medici...il paese di Galileo, Natta, Rita Levi Montalcini... il paese di Garibaldi, Mazzini, Gramsci, Berlinguer, Calamandrei, Pertini, don Milani e Olivetti...il paese di Falcone e Borsellino, quello di don Gallo, Grasso, Boldrini e sì: anche Vendola e Bersani... è il mio paese, quello che tutti ci invidiano per arte, cultura, paesaggio e genio... il paese dove negli scantinati dei laboratori gli scienziati italiani con pochi mezzi e zero stipendio realizzano le cure anticancro, il paese dove la famiglia e la solidarietà sono alla base del vivere civile...il paese dove per primi si è sperimentato l'integrazione tra culture e che esportava la civiltà in tutta Europa, quando ancora si parlava latino...il paese che tutti hanno cercato di conquistare e che è riuscito dal 1848 in poi a riscattarsi e a ritrovare la sua dignità e indipendenza...il paese che ha avuto il Fascismo, ma anche la Resistenza e dopo la catastrofe della guerra si è saputo dare la Costituzione più bella del mondo... il paese che ha voluto la formazione di un'Europa unita... il paese che una volta aveva un ottimo sistema scolastico e sanitario...è il paese di mio nonno che ha combattuto i fascisti e mi ha insegnato che bisogna lottare contro ogni ingiustizia...è il mio paese, quello di una ragazza di 23 anni che vuole dare all'Italia il suo contributo, magari col suo lavoro, se mai riuscirà ad avere la possibilità di esercitarlo, o anche con la sua determinazione a non volersene andare...questo è il paese di tutte quelle persone che con onestà lavorano, fanno volontariato, fanno politica e lo rendono grande.... non voglio credere che questo sia il paese di quegli ignoranti, meschini e gretti che si fanno chiamare "onorevoli" o "cittadini", ma non rappresentano altro che il loro vuoto e la loro pochezza...non voglio che sia il paese degli insulti urlati nelle piazze, né dei cori contro la polizia...non voglio un paese dove i trans vengono picchiati e si dà fuoco ai barboni...non voglio un paese dove qualcuno osa pulirsi il culo col tricolore e intanto prende lo stipendio da parlamentare...non voglio un paese dove si crede che fare il Politico e fare il ladro sia la stessa cosa...non voglio un paese dove le forze dell'ordine picchiano ragazzi disarmati, né dove ragazzi armati spaccano vetrine e bancomat in nome della "lotta contro il sistema"... voglio un paese onesto, lavoratore, dignitoso, democratico...un paese bello, che valorizza i suoi pregi senza prevaricazione sugli altri, né sottostima di sé...voglio un paese dove lo Stato ti dà servizi gratuiti ed efficienti, ma tutti pagano le tasse, secondo le loro possibilità... voglio un paese dove nessuno abbia bisogno di occupare edifici per non finire sotto un ponte, dove nessun affabulatore e demagogo con toni da rivoluzionario dell'ultim'ora possa guidare le masse....voglio un paese che basi la sua ricchezza su cultura e scienza...voglio ancora un paese che gli altri ci invidino...voglio l'Italia che ho sempre immaginato e studiato sui libri di scuola e farò ogni cosa sia in mio potere per costruirla...
giovedì 4 aprile 2013
...non solo genetica...
Questa sua situazione lo portava ogni giorno ad essere più triste e il suo muso, già lungo, si allungava ogni ora di un millimetro in più... Un po' invidiava agli altri animali la capacità di esprimersi chiaramente e la possibilità di essere capiti, ma da una parte li disprezzava, perché loro, che avevano un bel muso largo e piacevole, usavano la loro lingua corta solo per sparlare alle spalle degli altri, fare del pettegolezzo, mettere zizzania, o infarcire discorsi di luoghi comuni...
Da parte loro gli animali che vivevano nella prateria non sapevano come prendere il formichiere: c'era chi diceva che era solo uno snob che si riteneva a loro superiore, chi pensava che fosse un po' strano, chi semplicemente lo ignorava, perché era troppo solitario per i loro gusti e uno che sputacchiava di qua e di là ogni volta che cercava di parlare di sicuro non era un tipo raccomandabile...
Un giorno alla prateria arrivò una famiglia di turisti ricchi, che per il diciottesimo compleanno dell'adorata figlia avevano deciso di portarla a fare un safari fotografico in Sud America, visto che fin da piccola era appassionata di animali esotici... la ragazza non si separava mai dalla sua gattina e, anche se gliel'avevano sconsigliato, la portò con sé anche là...
Appena la famiglia si portò nel mezzo di una radura con la jeep e si mise a osservare gli animali con il binocolo, la gattina scese con un balzo e andò a curiosare per la prateria... Cammina, cammina incontrò in un angolo il formichiere che, come sempre, scavava nel terreno in cerca di termiti...
"Ciao!" disse la gatta, "Fruglfggrfff.." cercò di dire il formichiere per salutarla...la gattina allora insistette "Scusa, non ho capito...in effetti non sono di queste parti, magari parli un'altra lingua, non so..."
"Frghfrrrgl...frhglrsgl..." sputacchiò il formichiere e si mise a piangere per lo sconforto...
"Ehi, ma tu piangi...perché?" si preoccupò la felina... "E' scemo, lascialo perdere..." cinguettò un uccello del paradiso di passaggio... "Tu stai zitto o ti faccio in salmì..." sibilò la gattina, poi si rivolse di nuovo al formichiere "Forse c'è solo un problema nel mezzo di comunicazione...ma vedrai che troviamo un modo per parlare..."
"Frglfrrg..." disse il formichiere, cambiando subito d'umore, perché aveva avuto un'idea...si fece seguire dalla gattina in uno spiazzo pieno di sabbia, spianò il terreno con la coda pelosa e poi, con gli unghioni da scavatore, si mise a disegnare la sua storia... "Caspita! Ma sei bravissimo! Oh povero e così non puoi parlare, per come è fatta la tua testa...oh mi dispiace...e perché non hai provato a disegnare anche con gli altri animali?" , disse la gattina... Il formichiere "cancellò" la sua lavagna improvvisata e ricominciò a disegnare... "Oh beh...loro non sono interessati a capirti e tu non li ritieni nemmeno degni di tante spiegazioni...ma se non provi, come fai a saperlo? Forse è vero che loro ti giudicano senza conoscerti, ma tu non fai lo stesso?". Sul muso lungo del formichiere apparve un'espressione sorpresa: non aveva mai considerato quella prospettiva sulla sua vita...si mise ancora a disegnare per chiedere alla gattina "Ma tu credi sia davvero possibile che loro mi possano capire? Il mio muso resta stretto e lungo, e loro mi prendono in giro..."; la gattina rispose "Beh, formichiere, tentar non nuoce: cos'hai da perdere? E poi, lo sai, che rispetto a poco fa mi sembra che il suo muso sia più corto? E che cos'è quello che vedo? Sembra...un sorriso..."
"Impossibile" disegnò il formichiere "ma cosa dici?", ma cominciava a sperare anche lui... "Dai vieni con me" disse la gattina "andiamo vicino a quella pozza d'acqua così ti puoi guardare...". Si avvicinarono e il formichiere si specchiò nell'acqua stagnante...e cosa vide? Un muso più corto, non come quello degli altri animali, certo, ma più corto...e allora si ricordò di quando era più giovane e non era fatto così...era un ricordo nebuloso e sfocato, ma c'era... "Sarà un sogno?" pensò il formichiere "Un'illusione? O magari è successo davvero e non me lo ricordo...magari sono davvero cambiato da piccolo...". Abbozzò un altro sorriso e si sorprese a vedere che ci riusciva quasi... "Allora è vero...". "Hai visto che ti riesce? Hai visto? Hai visto?" disse la gattina, sempre più eccitata. "Sei bello quando sorridi, o provi a farlo sai?" e gli dette una leccata sul muso... Il formichiere arrossì sotto il pelo nero e grigio del muso e le spiegò coi disegni che pensava di non esser sempre stato così, ma di esser cambiato col tempo..."E dici che puoi tornare come prima? In effetti magari un trauma infantile ti ha fatto diventare triste e ti è venuto il muso lungo...in tutti i sensi, insomma...Ma se può funzionare anche al contrario, allora dobbiamo trovare un modo per invertire il processo...mmmm vediamo...intanto andiamo dai tuoi "amici" animali e facciamogli vedere come sei bravo a disegnare...andiamo, dai...non essere timido!"
La gattina andò a radunare tutti gli animali della prateria e, zittiti i mormorii, annunciò: "Signore e signori...ora, so che voi siete dubbiosi riguardo al formichiere, ma vi assicuro che se presterete un attimo di attenzione, potreste capire che lui è, non solo in grado di esprimersi, ma è anche intelligente e simpatico...voi vi siete sempre rifiutati di sforzarvi a capirlo e lui non è stato di meglio...avete l'occasione oggi di recuperare...avanti formichiere, disegna!" E il formichiere disegnò...tutti gli animali rimasero a bocca aperta, e man, mano che il disegno prendeva forma, il muso del formichiere si accorciava e il colore del suo pelo cambiava, insieme con tutto il suo corpo. Alla fine tutti gli animali si congratularono col formichiere e lui constatò il suo cambiamento, ma che animale era? La trasformazione non era completa...ora gli altri animali cominciavano a stimarlo, il suo muso non era più lungo...e addirittura riuscì a dire un "Gr...azie...mil...le.." senza sputare, ma ancora non riusciva a ridere di gusto... Andò a specchiarsi nella pozza e si guardò: aveva zampe più lunghe, pelo più corto, due occhi azzurri bellissimi, coda quasi inesistente e un muso simile a quello delle gazzelle, né corto, né lungo...La gattina gli si avvicinò e disse: "Occhioni blu, che fai? Ancora triste? Non sei contento?"
"Sì...sono contento...ma non so più chi sono..."
"Forse il processo non è finito...serve qualcosa in più...una gioia grande, grande...forse ho un'idea..." sorrise la gattina e gli saltò addosso, facendogli il solletico... L'ex formichiere cominciò a ridere a crepapelle e rideva, rideva, rideva... "Oddio..." disse "Tu sei pazza...hai tentato di uccidermi..." scherzò..."Guardati..." disse la gattina... "Ma che animale sono? Sembro un essere umano, solo basso, peloso, con le braccia lunghe e le gambe corte..." "Ma puoi ridere adesso..e sei felice...e poi credo di sapere che animale sei...la mia padrona è appassionata di animali e guarda sempre i documentari...tu dovresti essere un...un gibbone, ecco!"
"Ah sì? E che è?Una specie di scimmia? Vado subito a dirlo agli altri!"
"Va bene, Gibbone...corri dai tuoi amici...però devi promettermi due cose: 1) non devi smettere di disegnare, mai, perché sei bravissimo; 2) non devi più avere il muso lungo...quando non ti sentirai capito, non abbatterti mai, ma cerca un altro modo per comunicare...vedrai che lo troverai! Ora la mia padroncina mi chiama...ciao bel Gibbone..." e con un'ultima leccatina sul muso, lo salutò e tornò alla jeep...
Non me ne voglia la genetica, se questo racconto non è conforme alla verità, ma volevo solo scrivere un racconto allegorico, dedicato al mio Gibboniere (o Formichione...)...
martedì 26 marzo 2013
...Gmork e Parallax...
giovedì 14 marzo 2013
...366...
Tante cose sono successe in un anno, ormai non riesco neanche a contarle... ho affrontato anche crisi pesanti, brutti momenti, pianti, notti in bianco...ma in questo anno tutt'altro che noioso una costante c'è sempre...è quella costante che mi ha dato l'equilibrio, la serenità, la forza per riuscire a superare ogni difficoltà...è quella persona che mi fa alzare la mattina rintronata ma col sorriso sulle labbra, che a volte non mi ha fatto dormire la notte, che è capace in 5 minuti di farmi piangere, ma anche ridere come una pazza...è quella persona che mi ha fatto capire che forse qualche pregio ce l'ho anch'io, che mi fa sentire bella anche se non sfilo a Milano o Parigi, che mi dice "andrà tutto bene" anche quando ogni cosa sembra perduta...è quel ragazzo stupendo con cui sento di poter condividere ogni cosa, dal cibo ai pensieri più intimi... quel poeta che mi ha dato una nuova chiave di lettura per il mondo e che ogni giorno mi rende orgogliosa, per l'intelligenza e la maturità con le quali affronta la vita insieme a me...quell'artista che aspettavo da tempo, quell'opera d'arte che contemplerei per ore presa da una cronica sindrome di Stendhal...quel libero pensatore che a poco, a poco mi sta facendo crescere e diventare più simile a quella donna che ho solo sognato di essere...quel bellissimo eroe a cui ho scelto di fare da compagna, nelle nostre mille avventure...
Sono passati un anno e un giorno da quel 13 marzo in cui la mia vita è cambiata per sempre...e non vedo l'ora di festeggiare l'anno prossimo, e quello dopo ancora, e poi ancora quello seguente, e il successivo...e avrò sicuramente un sacco di altri intensi ricordi di cui sorridere e essere felice...
lunedì 25 febbraio 2013
Nightmare before holiday...
1. Brogli: guarda caso proprio nelle Regioni a maggior numero di seggi in Senato vince il centrodestra
2. Mafia: i grandi interessi della mafia al sud e al nord (parliamo di Campania, Sicilia, Puglia, ma anche di Lombardia, Veneto e Piemonte), che sposta capitali, hanno di certo influito sul voto...
3. Instupidimento dei cittadini, che ormai non hanno più senso critico, parlano per stereotipi, non si informano, non leggono, si fidano del primo che promette che gli rende l'IMU...
I dati parlano chiaro...i giovani sotto i 25 anni sono andati a votare meno dei loro concittadini più grandi...peccato che gli under 25 che hanno votato, abbiano scelto il centrosinistra, mentre gli altri hanno simpatizzato anche per il centrodestra...
Poi c'è il voto cosiddetto "di protesta" dei grillini...scusate se sarò, forse, poco obiettiva, ma stasera la lucidità e l'obiettività le ho buttate nella pattumiera insieme ai miei sogni infranti...io dico: capisco la delusione, capisco la disperazione, capisco che le parole di Grillo arrivino "alla pancia"...ma ora che avete "protestato" che avete ottenuto? siete a stappare bottiglie di spumante per la vostra vittoria...ma che cosa c'è da festeggiare? il fatto che il paese sia ingovernabile? che nella migliore delle ipotesi si torna a votare tra 3 mesi? no scusate, ma la vostra, anche se fosse una vittoria, sarebbe una "vittoria di Pirro"...nessuno ha la maggioranza necessaria a governare... sono curiosa di vedervi in parlamento, voi che non sapete nemmeno cosa sia un regolamento parlamentare...nel caso non si scegliesse l'idea di tornare alle urne cosa farete? contesi tra centrosinistra e centrodestra, tirati da tutte le parti, cosa faranno i "duri e puri" grillini? si lasceranno comprare? secondo me i più furbi sì, a destra, gli altri si limiteranno a farsi "sbranare" dai politici "navigati" delle altre coalizioni...
E poi arriviamo a voi, cari elettori del centrodestra... onestamente speravo che una destra più liberale, più simile a quelle degli altri paesi, la destra di Monti per intendersi, avrebbe riscosso maggior successo rispetto a quella becera e ignorante di Berlusconi, nonostante le tasse... e invece no...gli italiani hanno dimostrato ancora una volta quanto preferiscano un buffone, uno che li faccia ridere con le sue battute, piuttosto che un ideale vero e proprio... no: Berlusconi rappresenta il furbo, l'italiano medio, quello che ce l'ha fatta....ha ingannato tutti, non paga le tasse, è un ganzo...se non lo amate è solo per invidia...vorreste esser come lui...che fa uno sberleffo ai giudici e ancora non si è fatto un giorno di carcere...ma non certo per non aver commesso il fatto...piuttosto per prescrizione e insufficienza di prove... e di nuovo lo spread sale, cala la fiducia nel nostro paese da parte degli investitori esteri, finiremo un'altra volta ai limiti del crac finanziario...
E per ultimi voi...tutti gli altri che siete stati in Parlamento fin'ora e non avete trovato tempo e modo per rifare questa legge elettorale... voi, di destra e di sinistra, che avete sottovalutato un tema così importante, un po' per interesse (il PDL sicuro), un po' per negligenza e incompetenza (tutti gli altri, sinistra compresa)...capisco che ci fosse da risollevare un paese, che ci fossero da affamare le famiglie, che ci fosse da aumentare l'età pensionabile e risolvere l'imbarazzo per non aver considerato gli esodati, ma porca miseria la legge elettorale era fondamentale! Vi siete fatti fregare da Berlusconi...che ha appoggiato il governo finché faceva approvare leggi disastrose che con lui avrebbero scatenato una guerra civile, leggi di destra...poi ha fatto il colpo di mano: far cadere Monti proprio prima che si occupasse della legge elettorale...e così l'ha spuntata ancora una volta... e voi ci siete cascati, mentre nel frattempo sottovalutavate il fenomeno Grillo che riempiva le piazze di gente incazzata, quella gente che tanto si è sentita abbandonata e distante da voi...siete tutti responsabili, di questo sfacelo...
Per gli elettori di centrosinistra non parlo...le mie parole di speranza le ho spese stamani e adesso non ne ho più...non stasera, non dopo tutto questo...ricomincerò a parlare, a pensare e a lottare domani... forse dopo una notte di pianti disperati mi sentirò purificata e ricomincerò daccapo...questa botta è stata più dura del previsto...pensavo di essere una migliore incassatrice...e invece ho accusato il colpo e mi son chiusa nel mio nascondiglio aspettando l'alba di un giorno nuovo...ma non resterò a leccarmi le ferite molto a lungo, il lavoro da fare è tantissimo e ancora voglio credere che qualcosa da fare ci sia...non posso abbandonare la speranza, non io che sono giovane...giovane come quei ragazzi che sotto il fascismo salirono sulle montagne...non è più tempo di fucili e di imboscate, ma il cervello per pensare e la bocca per parlare ce li abbiamo ancora...è l'unica cosa che ci è rimasta e finché potrò li userò sempre...
Alla sera
Forse perché della fatal quïete
tu sei l'imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge