sabato 18 maggio 2013

...maschi contro femmine...

Da sempre sostengo la parità tra i sessi, perché non ho mai diviso le persone per categorie: siamo tutti esseri umani... Certo, però, mi rendo conto di quanto nella società occidentale il maschilismo sia ancora forte e radicato... Senza arrivare alle tragedie che, purtroppo, riempiono le pagine della cronaca nera, penso che la supremazia maschile sia molto più strisciante, piuttosto che ostentata... Per il politically correct la maggior parte degli uomini italiani sosterrebbe che ritiene le donne al suo pari, senza rendersi conto che il suo atteggiamento dimostra tutto il contrario... E questo non perché tutti gli uomini siano dei "bastardi", ma solo perché sono cresciuti con una mentalità maschilista, magari instillata dalle loro madri... Eh sì, perché il maschilismo non per forza è prerogativa degli uomini... Sebbene, infatti, molti uomini siano effettivamente convinti della loro superiorità rispetto alle donne, spesso sono anche le donne a crederlo, o perlomeno ad avallare certi atteggiamenti e una certa visione del loro ruolo... Se in tempi antichi questo era abbastanza comprensibile, visto che le donne erano per lo più chiuse in casa per tutta la vita e proprietà prima del padre, poi del marito, nel 2013, quando le donne hanno maggiori possibilità di conoscere il mondo, il fenomeno appare, almeno a me, assurdo...  Eppure succede, ogni giorno...

Noi donne siamo maschiliste quando non insegniamo ai figli maschi a rifarsi il letto o a fare una lavatrice, perché diamo per scontato che finché stanno in casa ci pensiamo noi e in futuro ci penseranno le loro mogli;
siamo maschiliste quando decidiamo di smettere di lavorare quando restiamo incinte;
siamo maschiliste quando accettiamo lavori dove appariamo nude o mezze nude e ammiccanti per pubblicizzare automobili;
siamo maschiliste quando veniamo stuprate e non denunciamo perché in fondo, in fondo pensiamo che sia colpa nostra, perché indossavamo una minigonna;
siamo maschiliste quando prendiamo le botte da mariti e fidanzati e al pronto soccorso dichiariamo "Sono caduta per le scale...";
siamo maschiliste quando assumiamo ruoli di potere o comando e ci comportiamo in maniera crudele o acida nei confronti dei sottoposti, per dimostrare che siamo forti e autoritarie come uomini;
siamo maschiliste quando non ci vestiamo per piacere a noi stesse, ma per piacere agli uomini;
siamo maschiliste quando non ci sentiamo adeguate in un rapporto sessuale, solo perché i nostri uomini non sanno farci sentire a nostro agio;
siamo maschiliste quando definiamo "troia" una ragazza con una certa libertà sessuale e, invece di sostenerci fra noi, tendiamo a  farci trascinare dall'invidia e dalla cattiveria;
siamo maschiliste quando, per fare un complimento a una di noi che ha successo, diciamo "E' una donna con le palle!";
siamo maschiliste quando regaliamo alle nostre figlie solo Barbie, finte cucine e finti ferri da stiro;
siamo maschiliste quando permettiamo ai nostri padri di venderci per una notte ad Arcore, solo per "guadagnare" 5000 euro;
siamo maschiliste quando aspettiamo che sia il ragazzo che ci piace a fare il primo passo, perché è lui che "deve fare l'uomo";
siamo maschiliste quando accettiamo che i nostri politici parlino "del problema della situazione femminile": siamo persone, non un problema!
siamo maschiliste quando pensiamo che possiamo essere realizzate solo se stiamo insieme a un uomo;
siamo maschiliste quando siamo contente di avere un fidanzato particolarmente galante, che ci tratta come bambole di porcellana, incapaci di cavarsela da sole, e non come persone con una dignità...
Già, perché il problema vero del maschilismo nella nostra società, non è l'atteggiamento prevaricatorio degli uomini nei confronti delle donne, ma il fatto che queste ultime finiscono per smettere di vivere come esseri umani indipendenti e a sé stanti, ma piuttosto come "oggetti carini" a disposizione degli uomini...

Con questo non voglio dire che dobbiamo tornare in piazza a bruciare reggiseni, né che dobbiamo schierarci contro l'altra metà del cielo, anzi... Ho sempre adorato gli uomini, perché mi affascinano la loro psicologia e la loro fragilità... Anche loro, infatti, sono vittime del loro e nostro maschilismo: non possono permettersi di piangere, di essere sensibili o di perdere il controllo, che vengono tacciati come omosessuali dai loro "colleghi"...La verità è che sono insicuri quanto e più di noi: cresciuti da madri iperprotettive che non gli permettono neanche di imparare a cuocersi un uovo fritto, crescono da handicappati, completamente dipendenti dalle donne per poter sopravvivere...non so se questo paradosso sia per un certo senso di rivalsa da parte nostra, o se sia solo la normale conseguenza delle aberrazioni della nostra società...
Vorrei tanto che già dalle scuole dell'infanzia i giochi non fossero differenti per maschi e femmine: macchinine e bambole mescolate nello stesso cestone e ogni bambino e bambina sceglie quello che gli piace di più...
Niente grembiulini rosa o celesti, o calcio per i maschi e danza per le femmine... Il mondo è pieno di opportunità, perché negarne la metà ai nostri figli? Credo che dovremmo vivere le nostre affinità e differenze senza tensioni, senza paure e sempre con rispetto reciproco... vorrei un mondo dove un uomo che piange non sia visto come uno smidollato e una donna indipendente non sia considerata una poco di buono; vorrei delle donne che si piacciono prima per se stesse e poi per gli uomini e uomini che non abbiano paura di avere un datore di lavoro donna, perché non crea disfunzione erettile...Penso che vivere più serenamente la nostra diversità, farebbe diminuire anche l'omofobia, soprattutto quella maschile...
Smettiamo, quindi, di dividere il mondo in maschi, femmine, etero, gay...siamo persone... meriti e colpe non sono attribuibili alla nostra genetica, al nostro genere o ai nostri gusti sessuali, ma alle nostre azioni...

Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge