giovedì 31 gennaio 2013

...terapia d'urto...

Ho passato un brutto periodo...di quelli nemmeno neri, ma grigi, che è peggio...mi sentivo senza scopo, senza meta, forse anche senza speranze...ero in crisi: dubitavo di tutto e rinnegavo chi ero stata fino a quel momento...mi sentivo persa e disillusa...ma adesso son ripartita...come? sono stata provocata, fino allo sfinimento...sono stata obbligata a ragionare, impegnarmi a difendere ciò in cui credo...mi sono arrabbiata, ho pianto, ho saltato i pasti e quasi rimesso quelli ingeriti...sì sono stata male...ma questo mi ha fatto ricordare chi sono, come sono e quanto valgo...mi ha fatto ritrovare non solo le speranze, ma la voglia di realizzarle...la voglia di combattere...a volte ci vuole una bella terapia d'urto per ritrovarsi faccia, a faccia con il proprio io ed accettarlo, per darsi una scossa e ripescare dentro di sé quella forza che pensavi di aver perduto, ma che era solo sopita...finalmente sono di nuovo io: quella con mille cose x la testa, quella che ne pensa millemila, scrive, racconta, fa scalette, progetta...fino a farsi fondere il cervello...sì: adesso sono tornata...pronta a conquistare il mondo! e se una volta potevo esser scambiata solo per una pazza megalomane con sete di potere, adesso ho chi mi appoggia nei miei intenti...soprattutto ho qualcuno come me con cui progettare e costruire...ho scoperto la condivisione...perché se l'intelligenza, la cultura, gli ideali sono fondamentali nella vita di una persona, ancora più importante è poterli condividere con qualcuno...puoi concepire anche la soluzione alla fame nel mondo, ma se non la condividi con nessuno che senso ha? Scrivo, quindi, oggi, non solo per esprimere ciò che provo, non solo per autocelebrarmi come piace fare ad ogni egocentrico che si rispetti, ma anche per ringraziare questa persona, che ogni giorno con dedizione, pazienza, e testaduraggine mi sta accanto, mi sostiene, mi incoraggia e, sì, mi fa anche arrabbiare...per fortuna...del resto per far ragionare le persone occorre rompergli un po' le scatole...guidarle così verso la verità...un po' come faceva Socrate con gli ateniesi... In ogni caso adesso sono felice...per meglio dire...sono carica...sbaglierò, inciamperò, mi farò male...ma mi rialzerò sempre...ci proverò fino in fondo...per partecipare a questo meraviglioso gioco chiamato vita, ma soprattutto per vincere! come nel Giro d'Italia, del resto, non conta quante tappe tu abbia vinto o perso...conta il rash finale...per cui...insisterò fino all'ultimo a dire la mia, nel tentativo di cambiare quello che non va...porterò avanti i miei principi e la mia visione del mondo, anche se non piacerò a molti, anche se incontrerò difficoltà, imprevisti, scorrettezze e fallimenti...in fondo sono convinta del fatto che senza uno scopo, una speranza, una fede la vita non abbia senso...e io voglio credere che ce l'abbia!

giovedì 24 gennaio 2013

...un giorno nuovo...

Stanotte sul mio cuscino bagnato di lacrime ho avuto modo di riflettere...non dico di tirare le somme, perché penso e spero di avere ancora esperienze da vivere..ma insomma ho analizzato l'ultimo anno...ci sono stati un sacco di cambiamenti: basta rileggersi un po' di vecchi post per vedere l'evoluzione...principalmente la mia vita è migliorata: ho trovato la persona giusta per essere accompagnata nel mio cammino e ne sono entusiasta, ho rapporti più distesi coi miei familiari, amici con cui condividere le nuove esperienze e, nonostante tutto, i miei studi proseguono...però sembra sempre che per ogni cosa bella che mi succeda, debba scontarla con qualche perdita...come una sorta di patrimoniale esagerata: più sei ricco, più paghi...io in effetti mi sento molto ricca...di conseguenza pago...il problema è che qui non si parla di milioni, ville, Porsche e pellicce, ma di persone...e il fio in questo caso risulta più pesante di qualsiasi tassa in senso monetario... sto perdendo alcune delle persone con cui sono cresciuta...e fa male...è come minare una casa dalle fondamenta...mi sento come un pastore Masai che si ritrova di colpo a New York: sto perdendo i punti di riferimento...o meglio mi sono trovata costretta a scegliere tra i nuovi e i vecchi, invece di limitarmi solamente ad aggiungere quelli nuovi...è come avere una bussola dove hai solo il Nord, ma gli altri punti cardinali non sono indicati... C'è chi dice, a ragione, che le cose veramente gravi nella vita siano altre...le malattie, le morti, il lastrico...lo so che è così...e so anche che sopravvivrò comunque...si sopravvive sempre e il tempo e le cose belle curano ogni ferita...ma per adesso fa male...è difficile lasciare le proprie radici, cambiare i propri orizzonti e non tornare mai più indietro...un addio e non un arrivederci, è questo che mi viene chiesto...si dice che ci sia una prima volta per tutto...questa è la mia prima volta...ce la devo fare...forse crescere vuol dire anche questo...del resto sono tutto fuor che sola...mi saranno rimasti anche pochi riferimenti, ma sono stabili e fissi come la stella polare...e quindi mi lancio in questa "nuova vita", non rinnegando niente del mio passato, ma neanche rimpiangendo quel che è stato...da oggi comincia la mia nuova esistenza...con meno legami, ma forse per questo anche più leggera...del resto per viaggiare comodi è meglio non portarsi dietro troppe cose...il futuro è ancora tutto da vivere...

giovedì 17 gennaio 2013

...basta un giorno così...

Quando si raggiunge un obiettivo che si inseguiva da tempo si prova una sensazione particolare, un misto di incredulità, gioia e sollievo...ti senti il re del mondo e ti sembra che tutto sia possibile...mi sento così oggi..anche se mi son svegliata troppo presto e ho fatto tutto di corsa...ma ho raggiunto un obiettivo importante...e ne sono contenta...Posso mettere una spunta in più sulla lista "des trucs à faire"! Del resto negli ultimi 10 mesi ne ho conseguite di vittorie personali...e non so se c'ha ragione Paolo Fox, a dire che il 2013 sarà un anno intenso e complicato, ma è iniziato davvero bene...in linea col suo predecessore 2012... Oggi, dopo un periodo un po' teso, me ne sono resa conto...inoltre splendeva un bel sole, che riscaldava un minimo l'aria gelida e pungente...in macchina è passata una vecchia canzone degli 883 e mentre Max Pezzali cantava "Basta un giorno così a cancellare centoventi giorni stronzi..." sentivo che era così anche per me...che certe piccole cose, come guardare 6 episodi di un telefilm in una sola sera con una persona speciale, passare con un dignitoso 20 l'esame di Matematica, la radio che passa la canzone più adatta al tuo umore, il sole che illumina tutto con la sua luce calda e rende "guardabile" anche la squallida periferia di Firenze nord, ti ripagano di tutte quelle giornate storte che hai passato... E vorrei essere ogni giorno consapevole di questo piccolo tesoro quotidiano che possiedo, perché mi dà forza nell'affrontare i miei troubles, veri o paranoieggianti che siano... Oggi mi sento ottimista come Tonino Guerra, saltellante come Cappuccetto Rosso, determinata come Alice... oggi sono pronta a realizzare tutti i miei sogni senza paure...il "Quaderno delle Avventure" è ancora tutto da scrivere...come inizio, per ora, non c'è male...

domenica 13 gennaio 2013

...lonelyness...

Entrando su Facebook stasera ho trovato post di mie amiche che parlavano di solitudine...ho pensato che è strano, visto che è stato anche un argomento di cui ho discusso molto negli ultimi giorni...la Solitudine non è tanto un dato di fatto quanto piuttosto uno stato mentale...ne so qualcosa: per anni mi son sentita sola, anche in mezzo alle folle, anzi, soprattutto in mezzo alle folle...non c'è sensazione più brutta di camminare per una città piena di gente e sentirsi soli, ritrovarsi in mezzo a un gruppo di persone che parlano e sentirsi completamente fuoriluogo, spaesati, estranei...è un disagio che conosco da tempo immemore e che (se è un bene o un male lo capirò alla fine del mio viaggio) mi ha portato a comunicare meglio usando la scrittura, piuttosto che la voce...chi mi conosce sa che sono logorroica, ma son più efficace quando scrivo, c'è poco da fare! Il mio primo diario risale al 1996...in poche parole: già ero sola quando avevo appena imparato a scrivere frasi di senso compiuto...è triste? forse sì, forse no...in qualche modo ognuno, essendo un individuo a sé rispetto agli altri, è solo anche se vive in comunità...nel nostro percorso di vita siamo più o meno costretti a incrociare il percorso di qualcun'altro, per un periodo breve o per la vita, per necessità o per amore, per caso o per scelta...questo non fa per forza di noi persone meno sole...se ti senti solo, finisci per esserlo...da bambina ero sola perché in qualche modo obbligata ad essere diversa dagli altri...quando ero adolescente mi sentivo sola, ma forse ero più solitaria, anche se non lo sembravo...da "grande" la mia solitudine si è evoluta con me, diventando una solitudine IDEOLOGICA...qualsiasi passione avessi, qualsiasi genere musicale, letterario, cinematografico non mi coinvolgeva come faceva con i suoi "aficcionados"...o meglio: mi coinvolgeva, ma mai mi convinceva del tutto...per non parlare della politica e della visione del mondo: impossibile trovare una persona che la pensasse come me in toto...mi son sempre ritrovata in mezzo alle mischie, alle risse...a volte mi sono detta che il mio essere "ALIena" da tutto era un problema mio: sono una rompiscatole a priori e trovo il difetto in ogni cosa...ero praticamente rassegnata alla mia solitudine, finché non ho incontrato una persona come me...cioè: non proprio identica, anzi, ma condividiamo la stessa "alienazione" dal resto del mondo...due caratteri entranti, guidati da passioni e ideali forti, uniti a una discreta dose di onestà intellettuale, che si trovano a dover scontrarsi con la dura realtà...non siamo fino in fondo parte di nessun gruppo, siamo gli ultimi dei Mohicani, Cani Sciolti, borderlines, estremisti (nel senso che stanno ai margini dei gruppi), appunto ALIeni...non adeguabili alla massa, non riconducibili ad un'etichetta, non inscatolabili in una definizione, o per lo meno non in una sola...siamo destinati a esser disprezzati e scansati nel peggiore dei casi, ad esser ritenuti dei simpatici "freaks of nature" nel migliore...forse è per questo che ci troviamo così bene insieme, perché quando ci guardiamo negli occhi abbiamo la sensazione di parlare con un nostro simile (finalmente!), ci sentiamo "a casa"...un po' come fa Proust assaggiando la Madelaine dopo tanti anni, così noi ritroviamo l'una nell'altro e viceversa, quei tratti salienti della nostra personalità, quell'odore familiare, quella triste e malinconica forza dei sopravvissuti, dei reduci...e finalmente ci sentiamo un po' meno soli, anche se rispetto al resto dell'umanità lo siamo ancora...il nostro tipo di esistenza non è dei più facili...a volte è talmente frustrante da fare male anche fisicamente, ma col tempo ho imparato ad accettarlo...insomma niente è perfetto: quindi se trovo dei difetti in una cosa è perché ce li ha...e non c'è niente che mi possa impedire di notarli...sarà presunzione: ma per me questo è aver senso critico ed intelligenza, non essere dei semplici rompicoglioni! Detto questo...non so se troverò mai altri come me, o se col tempo, mi adeguerò al format che guadagna più share, quello di prendere un'idea a scatola chiusa, preconfezionata, precotta e, a volte, anche già sbocconcellata, e farla propria...non so se un giorno mi accontenterò degli avanzi delle idee degli altri o se finirò a far la barbona nel sottopassaggio della stazione proprio a causa della mia "non-uguaglianza" rispetto al resto del mondo...so che per ora, sempre nella mia enorme presunzione, mi sembra di aver ragione...e quello che più supporta la mia teoria al momento è che non sono l'unica persona al mondo a pensarla così e che, in fondo, non sono sola per niente!

Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge