martedì 21 luglio 2015

Rabbia

Era un po' di tempo che non mi mettevo sotto a scrivere, forse perché avevo perso la voglia, la verve, la speranza.
Oggi una persona a me molto cara che non mi vedeva da un paio d'anni mi ha detto che sono sempre arrabbiata e che, così, non mi godo le cose belle della vita. Come dargli torto? Il mio modo di essere mi porta spesso all'isolamento e alla sofferenza. Però oggi, mentre discutevo mi sono sentita VIVA e mi sono resa conto che la mia rabbia non è che il frutto della mia eterna speranza. 
Con un briciolo di supponenza continuo a sperare che il mio piccolo impegno quotidiano, le mie opinioni, il mio "rompere le scatole al prossimo" possa giovare al mondo. E ancora non mi voglio rassegnare al fatto che non sia vero. 
Quindi, sì, mi arrabbio, ma finché mi arrabbierò vorrà dire che avrò voglia di vivere, di lottare per questa vita così bella... 
E allora ho avuto voglia di nuovo anche di scrivere, che poi è la mia forma preferita di espressione, nonché l'unica che possa sviluppare e praticare, in quanto non so cantare, ballare, disegnare...
Mi sono resa conto che discutere con persone intelligenti e scrivere mi rende felice, così come mi rende felice l'amore della persona che ho accanto ormai da anni... Per cui, logicamente, non mi resta che continuare a discutere, a scrivere e ad amare.


Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge