lunedì 11 giugno 2012

...se non è barocco è un pastrocchio...

"...più o meno 3 mesi fa ho comprato un tavolo e l'ho portato in casa mia...è strano...tutto intagliato, decorato, pieno di cassetti, doppifondi, anfratti...che ancora ho da scoprirli tutti...ogni giorno ci trovo qualcosa di nuovo...qualche volta sbatto negli spigoli...infatti son piena di lividi...però da ogni livido imparo come scansar lo spigolo e il giorno dopo non ci risbatto...potreste pensare che di un oggetto tanto particolare ci si possa stufare facilmente e invece no: ogni giorno sono più contenta di averlo comprato..." questo è lo status che ho messo su fb oggi...non è l'unico, ma è ovviamente quello più importante: riassume in maniera completa ma concisa la mia situazione...sì: sono piena di lividi...gli ultimi mesi non sono stati né tranquilli, né, tantomeno, facili...ma si dice che sbagliando si impara e in effetti...quale migliore scuola di questa? sono tutta ammaccata, il mio cuore lo è, ma come diceva Becquer: se soffro vuol dire che son vivo!! e accidenti se mi sento viva ultimamente!!! forse non lo sono mai stata così tanto...prima la mia esistenza consisteva di una strada di curve e un po' accidentata, adesso alla situazione ho aggiunto tutti i fenomeni climatici possibili: pioggia battente, neve, grandine, tramontana, brezza marina, sole di maggio, tornado, uragano...diciamo che il tavolo nuovo ci sta bene in casa mia, ma in parte ha rivoluzionato l'ordine delle cose, come sempre succede quando si cambia la mobilia...e ancora certe volte mi fa strano pensarlo lì nel bel mezzo della stanza...qualche volta se son sovrappensiero ci passo davanti e penso che sia un sogno e allora torno di corsa a vedere se c'è davvero...non pensavo sarei mai entrata in possesso di un oggetto di cotanto pregio e valore... certo:c'è sempre la questione degli spigoli e dei cassetti...gli spigoli sto imparando giorno, giorno a evitarli, senza mai cercar di smussarli, perché il mio tavolo è bello anche per quegli spigoli e non lo potrei mai modificare: non mi piacerebbe più... per la questione dei cassetti il discorso è più lungo: più ne apro e più ne aprirei... non tutti sono della stessa grandezza, alcuni son più capienti, altri meno... la maggior parte sono abbastanza disordinati, un po' come i miei... il contenuto di molti è decisamente originale e affascinante: mi riporta alla mia infanzia, alla mia adolescenza, al mio modo di affrontare i problemi, a quello di farmi travolgere dagli eventi, mi riporta alla mia testardaggine, alla mia forza di volontà, alla mia pigrizia, alla mia rabbia, alla mia intolleranza latente, alla mia idiosincrasia applicata, alla mia determinazione a non mollare, alla mia speranza nel futuro... in quei cassetti c'è tutto un mondo, per metà concernente il mio universo, per metà sconosciuto e quindi, con il mio atteggiamento tra il faustiano e l'ulissiano, son qui ancora ad aprirli, uno dopo l'altro, per scoprire tutto quello che c'è dentro...e non solo: per imparare e continuare ad amare il mio tavolo e quello che contiene; il suo passato, la sua storia, i graffi, le incisioni, le spaccature, i nodi... e non mi importa dei lividi, fanno male, ma mi servono da monito..."chi non fa non falla"...probabilmente continuerò a sbattere in qualche spigolo, probabilmente il contenuto di qualche cassetto sarà di difficile comprensione o addirittura in qualche caso non mi piacerà poi molto, ma ho scoperto che studiare, mangiare, leggere, scrivere, piangere su questo tavolo mi è diventato indispensabile; è il mio "porto sicuro", il mio rifugio segreto all'interno della casa, sapere che c'è mi dà conforto e speranza, tanto che non riesco più a separarmene: fa parte della mia vita quotidiana, ormai; rivenderlo, regalarlo o modificarlo mi sembrano idee inconcepibili...sì: ci sta proprio bene questo tavolo nella mia casa, come mai nessuno prima di esso...

2 commenti:

  1. Wow Ali.. che bello, sono davvero contenta per te!
    Attenta a non batterci contro al tavolo per distrazione.. farebbe abbastanza male! ;)

    Vivi

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Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge