venerdì 13 luglio 2012

...questi fantasmi ancora in noi sono più vecchi di ogni età...

STERMINARE! sì...vorrei essere un dalek a volte...per poter pronunciare questa parola con voce metallica e incenerire tutto ciò che mi irrita...oggetti, persone...tutto quanto....sono stanca, immensamente stanca...ho l'anima stanca...un lenzuolo sgualcito, un barattolo di latta ammaccato, un foglio accartocciato...avrei bisogno di poter svolgere i miei pensieri su un tavolino...sbrogliarli...rimetterli in fila e poterli leggere con calma...e poi magari anche interpretarli...e invece no, non si può...il mio sistema è sovraccarico...il mio cervello è talmente zeppo di roba, che sembra il 23 o il 6 nell'ora di punta...ogni circonvoluzione satura come un bicchiere d'acqua con troppo bicarbonato, come una sanguisuga piena di sangue che si stacca dalla tua pelle per respirare, come lo spumante agitato che fa esplodere il suo tappo...e prima o poi esplodo anch'io...sono in quiescenza...come il vesuvio...sembra tranquillo..ogni tanto al massimo si vede un flebile filo di fumo uscire dal suo cappello...ma è quello che bolle in profondità, quello che non si vede, ad esser pericoloso...fa caldo all'interno delle miei pendici cerebrali...la pressione è al limite...dovrei trovare una valvola di sfogo...ma temo che sia difettosa...a volte fa scappare qualcosa...a tratti, all'improvviso e nei momenti più improbabili...ma il sistema d'allarme...quel self control che mio babbo nega che abbia, richiude il rubinetto ogni volta...e serra stretto...non sta bene esplodere...non sta bene urlare in mezzo alla gente...non sta bene rispondere male...non sta bene mostrare debolezza...sorridi, tranquillizza, consola, rassicura, dai speranza a chi ne ha bisogno...non cedere...anche se resti coinvolta, non cedere...controllati...non sei una bambina...sei adulta e gli adulti non piangono, non urlano, non prendono a testate i muri...anche se hanno voglia di farlo...ma io ce l'ho ogni tanto il modo per ingannare il sistema d'allarme...io scrivo...e in parte, faccio calare un po' la pressione...è che per un pascal che scende, sale di altri due...è una lotta infinita...contro me stessa...contro la mia educazione, la mia diplomazia, i miei mille compromessi...ma è la vita...non posso far diversamente...devo solo trovare un altro modo per sfuggire a tutto questo senza sembrare una schizzata...devo trovare un altro rubinetto...deve esistere...tutti ne hanno più di uno..nel caso si rompa il primo...non posso esser stata progettata senza...sennò ci sarebbe da denunciar l'ingegnere responsabile del progetto...nel 1990 le leggi sulla sicurezza erano già abbastanza chiare!! spero di trovar presto un equilibrio...l'esplosione è vicina...vicinissima...

Nessun commento:

Posta un commento

Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge