lunedì 29 aprile 2013

Il demone

Rasente i muri si avvicinò al gruppo di umani e si acquattò nell'ombra, il suo ambiente naturale... Era una specie di "ritrovo", con esponenti di entrambi i sessi...doveva essere una di quelle cose che gli umani chiamavano "festa"...si avvicinò ancora di soppiatto e annusò l'aria intorno a lui... "Mmmm...qui promette bene...c'è molta gioia sì, purtroppo...ma da qualche parte sento che c'è qualcosa di interessante...più avanti, forse...". Il suo sensibilissimo olfatto lo indirizzò su una ragazza un po' in disparte che non sembrava particolarmente felice...non era nemmeno esattamente triste... "Meglio: è arrabbiata...molto...è tanto che non mi faccio un aperitivino di rabbia...sì signorina...ora ti prendo...ehi, aspetta ma noi ci conosciamo...o sì, tesoro, ti ho giù avuta altre volte..." pensò tra sé mentre, sempre più eccitato dall'odore della preda, le strisciava furtivamente tra le gambe... "E' il momento giusto..." e swooosh...il demone entrò nella ragazza, che improvvisamente si sentì raggelare, come se il sole si fosse di colpo eclissato e il velo della notte fosse sceso su di lei in una morsa sempre più stretta.... Ma non ci pensò: era troppo arrabbiata e troppo impegnata ad intrattenersi con gli amici e il fidanzato...  Intanto l'orribile creatura cercava di mettersi a proprio agio: conosceva il corpo della ragazza e perciò si diresse con sicurezza al cuore, lo avviluppò e cominciò a dilaniarlo e a straziarlo con denti e unghie...o meglio ci provò... "Maledetta stronzetta, hai imparato eh?" disse  insoddisfatto sollevando le fauci appena insanguinate, come il conte Ugolino sulle spoglie dei figli... I segni dei suoi morsi e delle sue unghiate avevano appena lasciato il segno sul cuore della ragazza, solcato da varie cicatrici, con i bordi sbocconcellati, ma evidentemente ricoperto di una solida armatura... "Eh...hai capito come proteggerti ragazzina...magari ti sei innamorata, hai preso le tue precauzioni....ma non credere di aver vinto...so ancora come sconfiggerti...". Mentre la ragazza cominciava ad avvertire che c'era qualcosa che non andava, la bestiaccia cambiò direzione ed arrivò al midollo spinale... "Ooooh quanti bei neuroni grassottelli da sgranocchiare...vediamo se stavolta resisti ancora..." e ne addentò uno... Fu il buio...blackout.... "Oh no...non di nuovo..." pensò con amarezza la ragazza.... "Ci sono ricascata: l'ho ripreso...gli ho permesso di entrare di nuovo, ho abbassato le difese e ora?"
"Non combattere...." sibilò la creatura....
"Sì che combatto...ti conosco sai? So come funzioni...ti nutri di paure, di insicurezze, di frustrazioni e di...rabbia! Maledetta me...che idiota! Che cavolo faccio adesso? Mmmmm...le persone....giusto, le persone...gli affetti lo indeboliscono, come tutte le cose belle..."
"E' inutile, ragazzina...non saranno i baci del tuo ragazzo a sconfiggermi, lo sai...sai che ti posso far sembrare l'amore una tortura, i baci un amaro veleno, le carezze un guanto di carta vetrata..."
"Non puoi...questo amore è troppo forte...io sono più forte..."
"Vedremo....intanto sono qui...e sono in vantaggio: ne ho di vettovaglie...vedo che in questo periodo siamo stati insicuri...ma bene...brava bambina!"
"Uffa, ha ragione...lui ha materiale da vendere per sfamarsi e ridurmi, lentamente, il cervello in poltiglia nerastra...l'amore, l'amicizia, i valori, gli ideali sono cose che non gli piacciono...ma non basta...solo io posso sconfiggerlo...le persone possono aiutarti nelle difficoltà, ma solo tu, autonomamente, grazie alla forza di volontà. le puoi superare...solo io posso scacciare quest'intruso dal mio cervello...devo fare uno sforzo enorme: riflettere e analizzare quello che mi affligge....comprenderne il motivo e, se possibile, eliminarlo...altrimenti, devo solo crescere, accettare i miei limiti, ma anche sapere valorizzare i miei pregi...lo devo fare per me e per gli altri...sarà un duro lavoro....ma schifosa bestiaccia, non mi avrai mai! Combatterò fino alla fine...e allora, avanti: mettiamoci all'opera!"

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Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge