lunedì 17 marzo 2014

Decisioni...

La valigia era quasi pronta: mancavano due cose e poi sarebbe andata. Aprì la porta.
"Cosa stai facendo?"
"Non è chiaro? Me ne vado..."
"E mi lasci così, come uno scemo?"
"Cosa dovrei fare? Troppa pressione su questo fragile equilibrio che ci siamo costruiti... "
"Non è fragile. Se lo fosse sarebbe crollato alla prima discussione..."
"Allora mettiamola così: troppa pressione su di me...sono io che non ce la faccio più..."
"E quindi invece di affrontare i problemi, scappi... molto maturo..."
"Non mi interessa esser matura, solo stare meglio..."
"Da sola? O magari a tentar di dimenticare in qualche festa, come facevi prima?"
"Non ti riguarda."
"Un tempo avresti detto che tutto ciò che facevamo riguardava entrambi..."
"Ma non è così... Ci siamo illusi di essere uguali, ma la verità è che col nostro carattere non sappiamo accettare compromessi..."
"E' per questo che scrivi per me bellissime storie che poi io disegno?"
"Non cercare di fermarmi..."
"Voglio solo che tu rifletta. I nostri progetti?"
"Quali? Quelli dove avremo cambiato il mondo con la nostra arte? Stronzate..."
"Non erano stronzate quando passavamo ore a creare mondi; non lo erano quando ci sorridevamo perché pensavamo all'unisono; non lo erano quando ci commuovevamo sul finale di un film..."
"Smetti per favore..."
"Tu ti stai arrendendo, non combatti più..."
"Non ne vale la pena..."
"Ah no? Allora erano menzogne quelle che dicevi quando io avevo solo pensieri distruttivi... Menti adesso, o mentivi allora? Mentivi quando dicevi che ognuno nel suo piccolo ha il dovere di fare qualcosa per migliorare le cose? Noi due siamo il nostro piccolo e tu non stai combattendo! Con la tua vigliacca bandiera bianca te ne vai e butti alle ortiche il periodo più bello delle nostre vite..."
"Quanto ci è costato in termini di sofferenza questo periodo?"
"Molto. Di sicuro ci costerebbe ancora caro, ma ne vale la pena..."
"Non ne sono più sicura..."
"Dovresti invece... Pensa a ciò che abbiamo fatto di buono insieme, quanto siamo cresciuti, quanto ci siamo aiutati... Alla fine siamo noi due soli contro il resto del mondo. Dove vuoi andare? A cercare di nuovo di riempire un vuoto con false persone, falsi impegni? Vuoi di nuovo trovarti a chiederti se stai sprecando la tua vita, dietro a gente che non ti merita, ad assecondare le scelte degli altri?"
"Non lo so: qualcosa farò..."
"Resta e combatti! Questo sei: una combattente, un'eroina! Anche se non vuoi ammetterlo. Non crediamo al destino ma se ci pensi sembriamo nati per stare insieme... Avremo divergenze di gusti su qualcosa, ci complichiamo l'esistenza e finiamo per stare male inutilmente, ma quanto siamo forti insieme? Io voglio essere ancora il cavaliere che ti ha portato via dalla torre e se dovrò farlo, scalerò a mani nude fino alla tua finestra mille e mille volte ancora..."
"Perché?"
"Perché io sono così... Perché mi hai insegnato a non scappare dai problemi, ma ad affrontarli insieme... Salite, strade accidentate, non mi spaventano se sono con te. Sarò quel cavaliere se tu accetterai di essere quella principessa nella torre..."
"Non voglio deluderti più, non voglio vederti soffrire a causa mia..."
"L'unica cosa che mi farebbe soffrire davvero è perderti. Stai con me..."

Si avvicinò al suo orecchio e le prese la mano: "...Andrà tutto bene...".

Lasciò la valigia. Lo guardò. Lacrime calde scendevano sul suo viso. Ma aveva deciso. Lui la guardò e sorrise, con quel sorriso disarmante che l'aveva stregata tempo prima. Non aveva scampo con quel sorriso, gli avrebbe donato il mondo, l'universo intero... "Per fortuna..." pensò, e chiuse la porta.



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Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge