lunedì 24 settembre 2012

d'emblée n. 1

Poco prima del crepuscolo...era in un parco pubblico...da nord est soffiava un forte, ma tiepido vento d'autunno, che presagiva l'imminente arrivo della tramontana invernale...si guardò intorno come per misurare se stessa in rapporto alle cose che la circondavano...gli alberi, i muretti, la fontana, le panchine...già le panchine: quanta vita potevano raccontare quegli oggetti di ferro pitturato di verde?? tanta...e una parte anche della sua...vi si sarebbe seduta anche in quel momento, una ventina di minuti al massimo...a riflettere, con il rombo del vento e il fruscio delle foglie nelle orecchie...ma sentiva l'urgenza di attraversare velocemente il parco per arrivare alla strada: forse stava per piovere...bastava che il vento cessasse e sarebbe venuta una bell'acquata, ne era sicura...nuvoloni neri si accalcavano gli uni sugli altri verso est...ma ad ovest...tra i cumuli nembi si apriva uno squarcio sul cielo, che permetteva alla luce ambrata del sole al tramonto di adagiarsi morbidamente sul vapore acqueo delle nubi, sul profilo delle case, sui tronchi e sui rami degli alberi, sui fili d'erba tagliata da poco...e più in alto, dove l'azzurro schiariva, lo spicchio della luna...così perfetto, così bianco...che dava l'idea di esser stato appeso lì da qualcuno... Arrivò alla strada...dal muretto che la costeggiava udì le voci, mescolate a quella, più forte, del vento, di qualche anziano che parlava di calcio..."Insomma, quest'Inter??"...ma non si soffermò per conoscere la risposta...osservò piuttosto i muri delle case e del circolo...le decorazioni della festa di rione della serata precedente, ormai inservibili,  pendevano, tristemente dalle pareti...complici, sebbene colorate, dello squallore generale della via..."Madonna che tristezza!!" pensò "Non c'è niente di più triste del sapore amaro della fine di una festa...un po' come la domenica che precede il lunedì...un po' come un incanto spezzato...un cocchio tornato zucca dopo mezzanotte"...però mentre percorreva l'ampio marciapiede di casa le tornò in mente la giornata appena trascorsa...e sorrise..infilò la chiave nella serratura ed entrò... "Visto che un c'era bisogno di mettersi su una panchina, come i vecchi, per far du' riflessioni a modo?? Appena sono in casa metto tutto per scritto..."

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Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge