lunedì 8 ottobre 2012

...come il bianco e il nero...

...di non esser mai stata "normale" l'ho sempre saputo...insomma era facilmente comprensibile: tenevo il manubrio della bici coi palmi delle mani verso l'alto, in piscina battevo i piedi e andavo all'indietro...no: non ero una bambina normale...facevo ragionamenti logici, con la MIA logica...intelligente, chiacchierona, dispettosa, fenomeno da baraccone della mia famiglia...memoria spropositata, amante dell'arte e della letteratura fin dai 5 anni, parlavo di politica già a 8...disegnavo malissimo (cioè disegno tutt'ora malissimo!!! :) )...omini storti, case storte...Alieni...all'asilo partecipavo a lotte tra sezioni diverse, raccoglievo insetti e vermi....cresciuta a "pane e Quark" speravo un giorno di diventare un'etologa, anche se ho sempre avuto la fobia per tutti gli animali che saltano...sono venuta su con una rigida educazione, anche se le regole mi sono sempre state un po' strette...brava a scuola, ottimi voti e stima da parte degli insegnanti...mai comunque considerata una secchiona dai miei compagni...semmai una fonte di conoscenza e di aiuto...temuta, ma rispettata da amici e, i pochi, nemici...non son mai stata una "figa", né attenta alle mode...forse perché non ho mai pensato che la personalità risiedesse nell'abbigliamento...ho sempre avuto molte amicizie, perse, recuperate, guadagnate col tempo...ma mi sono spesso sentita sola, incompresa, aliena e estranea a famiglia, amici, al mondo in generale...tutto questo a semplice e mero titolo di informazione, non di vanto, né di autocompatimento...era solo per specificare che la banalità non ha mai fatto parte del mio modo di essere, a volte favorendomi, altre facendomi star molto male...ma ho scoperto che la mia "pazzia" tutto sommato mi fa bene...me ne sto rendendo conto sempre di più...perché quando faccio cose "folli", prendo decisioni "assurde" sono felice...in fondo non ci voleva tanto per capirlo...le risate e il senso di rilassatezza che provo quando rido a battute idiote, emetto versi strani, invento collegamenti mentali improbabili con mia sorella, la mia migliore amica, mia cugina, il mio Cavaliere, sono ineguagliabili...essere pazza mi fa star bene...a qualcuno, certo, è costata cara, la pazzia, o quella che veniva definita tale...penso a molti grandi artisti, scienziati e gente comune, rinchiusa in manicomio, torturata, bruciata viva...ma per me sembra esserci un'eccezione ancora una volta...e finisce che, per quanto molta gente mi prenda in giro per il mio modo di essere e di fare, alla fine la "grullaggine" è una carta vincente...Ieri sera ne ho preso totalmente coscienza...FOLLIA (intesa come parole, versi, decisioni e scelte "folli" o che la società riterrebbe tali) = FELICITA'...e quindi, finché potrò, finché avrò la forza di esserlo sarò folle, completamente pazza, un'ALIenata...per scelta!!!

A tal proposito mi sembra giusto citare un'opera che mi ha dato molto...e che ho usato in passato per la mia carriera scolastica: "Enrico IV" di Pirandello...
"Preferii restare pazzo e vivere con la più lucida coscienza la mia pazzia [...] questo che è per me la caricatura, evidente e volontaria, di quest'altra mascherata, continua, d'ogni minuto, di cui siamo i pagliacci involontarii quando senza saperlo ci mascheriamo di ciò che ci par d'essere [...] Sono guarito, signori: perché so perfettamente di fare il pazzo, qua; e lo faccio, quieto! - Il guajo è per voi che la vivete agitatamente, senza saperla e senza vederla la vostra pazzia."

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Alla sera

Forse perché della fatal quïete

tu sei l'imago a me sì cara vieni

o sera! E quando ti corteggian liete

le nubi estive e i zeffiri sereni,


e quando dal nevoso aere inquïete

tenebre e lunghe all'universo meni

sempre scendi invocata, e le secrete

vie del mio cor soavemente tieni.


Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme

che vanno al nulla eterno; e intanto fugge

questo reo tempo, e van con lui le torme


delle cure onde meco egli si strugge;

e mentre io guardo la tua pace, dorme

quello spirto guerrier ch'entro mi rugge