...mi piace fare il melodramma...mi è sempre piaciuto...far vedere al mondo quanto sto male, lamentarmi...vedere che chi mi vuol bene mi viene a chiedere "oh ali tutto bene??" "ali che succede??" e poi magari dire "no, niente...sto un po' così.."...ma poi ti rendi conto che, oltre ad essere rischioso perché chi grida "al lupo, al lupo!" poi non viene più considerato quando il lupo c'è davvero, fai anche del male agli altri...sì vedi chi ci rimane male..viene deluso...e si preoccupa, riempie la propria testa di brutti pensieri, si sente impotente davanti al tuo dolore...e pensa di non esser riuscito a fare abbastanza per aiutarti...si arrovella su ciò che avrebbe dovuto fare...si tormenta...
l'ho visto oggi...nei messaggi preoccupati di un'amica sincera e sul viso tirato del mio Specchio...e allora ho detto basta: basta col far soffrire le persone per puro gusto dell'arte drammatica, basta fare l'adolescente che "tanto nessuno mi capisce, fanculo tutti", basta lamentarsi anche quando le cose vanno bene, tanto per abitudine, basta dire "no niente" con la faccia a cane bastonato quando mi chiedono che cos'ho...quindi caro amico Monteverdi, mi dispiace, la mia carriera nel melodramma è stata lunga e travagliata, ma non ha dato risultati...o meglio ne ha dati di sbagliati...è stata non solo inutile, ma anche dannosa...chi mi vuole bene mi vuol vedere felice, non abbattuta...e anch'io sono così...odio vedere le persone che stanno male e se stanno male per causa mia è ancora peggio... per cui basta farmi del male...drammatizzare, enfatizzare le cose è anche divertente alle volte, ma quando giochi con i sentimenti delle persone è crudele...per dimostrare amore sincero a chi ci vuol bene non bisogna certo fingere di star sempre bene, anzi...ma occorre per lo meno raccontare ciò che ci tormenta, sfogarci, renderli partecipi se lo vogliono e permettergli di aiutarci, anche solo ascoltandoci...poi fine, ci si rimbocca le maniche e ci si dà una smossa..crescere è anche questo...
è uno dei miei propositi per il futuro...perché so di essere fortunata, di avere mille mila occasioni per star meglio...che ne ho avute anche di recente...finché le sfrutto sto bene...ho un'orchestra sinfonica a disposizione, perché continuare a suonare il triangolo come Terkel?? (oggi i paragoni con la musica mi vengon bene...)...mi impegno fin da questo momento a chiudere col vittimismo...segnatelo pure da qualche parte...è un "contratto" che voglio rispettare, un progetto da portare a termine, insieme a tutti gli altri...e infine chiedo scusa, a tutti quelli a cui ho fatto male con le mie sceneggiate e con le mie parole superficiali, scusa a tutti quelli che si son sentiti delusi da me, a quelli che non ho rispettato, perché stavano peggio di me, ma io ero troppo occupata a piangermi addosso per rendermene conto, a quelli che non ho aiutato perché ero chiusa in me stessa e nelle mie paranoie...scusate amici, amiche, scusa mio Cavaliere...spero che siano le mie ultime scuse...perché quando gli errori son sempre gli stessi è inutile chieder perdono...se siamo consapevoli dell'errore, smettiamo semplicemente di farlo...oggi mi impegno a smettere di far cazzate e poi pentirmi, oggi mi impegno a crescere...
"La prima cosa necessaria per scrivere con efficacia è di non aver alcun riguardo per il lettore che non lo merita." Miguel de Unamuno
lunedì 15 ottobre 2012
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Alla sera
Forse perché della fatal quïete
tu sei l'imago a me sì cara vieni
o sera! E quando ti corteggian liete
le nubi estive e i zeffiri sereni,
e quando dal nevoso aere inquïete
tenebre e lunghe all'universo meni
sempre scendi invocata, e le secrete
vie del mio cor soavemente tieni.
Vagar mi fai co' miei pensier su l'orme
che vanno al nulla eterno; e intanto fugge
questo reo tempo, e van con lui le torme
delle cure onde meco egli si strugge;
e mentre io guardo la tua pace, dorme
quello spirto guerrier ch'entro mi rugge
Stavo per chiederti se hai mai provato la soluzione staliniana (militarizzare se stessi), ma quando ho letto dell'esistenza di "chi ci vuol bene" ho ritenuto che non ce ne sia bisogno.
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